Descrizione
Price: 10,90€ - 10,35 €
(as of Oct 08, 2024 23:29:13 UTC – Details)
Ben Richards decide di partecipare alle selezioni per “L’Uomo in fuga”, un sadico e famosissimo show televisivo in cui il protagonista, braccato dai cacciatori della Rete e da chiunque lo riconosca, guadagna cento dollari per ogni ora di sopravvivenza e, se è fortunato ed è ancora vivo allo scadere dei trenta giorni concessigli, un miliardo di dollari. Ben, che vuole quei soldi per curare la figlia malata, supera le selezioni… Stephen King pubblicò questo romanzo, e altri quattro titoli, con lo pseudonimo di Richard Bachman.
Editore : Sperling & Kupfer (7 novembre 2013)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 258 pagine
ISBN-10 : 8868361191
ISBN-13 : 978-8868361198
Peso articolo : 222 g
Dimensioni : 12.6 x 2.2 x 19.5 cm
oro31yeah –
L’uomo in fuga
Era da anni che sentivo parlare di questo titolo, e finalmente mi sono decisa ad acquistarlo!Il volume non è molto corposo, direi nella media come pagine. A livello di trama inizia bene: veniamo introdotti in questo mondo distopico, per molti versi molto simile a quello dove viviamo noi, ma ne capiamo la differenza quando vengono accennati alcuni episodi di delinquenza dilagante e un mezzo introdotto per governare le masse: la TV e i programmi stile Reality Show. Vengono fatte ogni giorno selezioni per questi programmi Tv tra i “volontari”, che altro non sono che persone povere o disperate, mosse da una necessità di riscatto o denaro, visto che ogni ora/progresso/puntata viene ampiamente remunerata con denaro. Il programma all’apice di questa catena è appunto “L’uomo in fuga” i cui partecipanti vengono scelti dopo una stretta selezione, fra quelli che si sono dimostrati più capaci, intelligenti e astuti fra tutti i candidati.Il nostro protagonista è costretto a presentarsi perchè vuole ottenere i soldi per guarire la figlia neonata di una malattia quanto semplice nel nostro presente, quanto devastante nel loro: l’influenza.L’impresa non sarà per nulla semplice, ma il nostro uomo è svelto di cervello, con molte risorse, e cosa da non trascurare, ha capito che i Capi sottovalutano tutti i partecipanti, categorizzandoli come disperati che non ragionano e che non durano più di 3 giorni nel gioco.Una bella lettura, appassionante e non scontata. Il genere non è il classico horror dell’autore, ma non per questo meno valido per una buona lettura.
Alessio –
Altre recensioni sul mio blog: http://artedellalettura.it
Altre recensioni sul mio blog: http://artedellalettura.itL'uomo in fuga è considerato il padre del filone di libri, film e giochi definiti come “Battle Royale”. In parte è vero, ma la differenza sostanziale è che in questo libro non sono tutti contro tutti, ma bensì tutti contro un solo uomo, il protagonista Ben Richards. In 230 pagine King (al tempo firmatosi come Richard Bachman) ci racconta un’ottima avventura in chiave thriller, aggiungendoci molti dettagli della vita e del mondo che lo circondano. Tutto è coerente e realistico, nei limiti in cui può esserlo un mondo distopico.Il racconto è ricco di momenti ad alta tensione e suspense, ben realizzati e mai esagerati. Durano il giusto quantitativo di pagine e vengono poi seguiti da momenti più lenti, comunque utili alla trama (se non per uno, ma niente spoiler). Vengono introdotti pochi personaggi e solo un paio di loro vengono caratterizzati bene, gli altri sembrano più delle comparse. Le scene del racconto e le azioni del protagonista vengono raccontate in modo verosimile e con numerosi dettagli.Il finale è ottimo e inaspettato, forse però con descrizioni un po’ troppo allungate e un paio di ripetizioni.In generale, un ottimo libro, perfettamente godibile anche grazie alla sua durata breve. Ci si immedesima appieno nella storia, tant’è che dopo certe scene mi sentivo più stanco io di Ben Richards.L’edizione, tuttavia, ha bisogno di una sezione tutta per sé. Il volume da me letto è quello di Pickwick stampato nel 2017. La copertina è pulita, semplice e accattivante, come piacciono a me. I nomi dell’autore e il titolo sono in leggero rilievo, sia sulla copertina che sul dorso. A prima vista pare di ottima qualità . L’edizione include anche una prefazione di Stephen King dove spiega il perché dell’uso di uno pseudonimo.Il vero problema di quest’edizione sono state le prime pagine: spesso alcune righe sono tagliate sopra una certa altezza, rendendo difficile la lettura; una pagina che dovrebbe essere in corsivo è invece tutta normale; in alcuni punti casuali non vi è inchiostro, creando così lettere nuove mai viste. Tutto questo, come già detto, è presente solo sulle prime 20 pagine circa. Vista la frequenza di questi problemi, ho passato i primi momenti della lettura piuttosto innervosito. Dopo quelle pagine di un errore di stampa nemmeno l’ombra.Cosa mi è piaciuto: I momenti di tensione; Ben Richards; il finaleCosa non mi è piaciuto: I personaggi lasciati anonimi, alcuni inutili; troppi errori di stampa
Fulvio Tron autore –
The running man
Il buon vecchio alter ego di King, Bachman in un romanzo scorrevolissimo e nemmeno lungo. A livello del romanzo L’occhio del male
Didda –
Non il solito King
Il libro si presenta scritto dallo pseudonimo di King Richard Bachman, e capisco il perché: si riconosce pienamente lo stile dell’autore, ma il libro è senza pretese, un opera che sicuramente non è paragonabile al vero Re.King si è cimentato in un esperimento, che viene ripreso 30 anni dopo da Hunger Games, che a mio giudizio pare abbastanza riuscito.L’adrenalina si palpa, lo stile è sempre magistrale e ti fa calare nella parte del protagonista, dove scappare e riuscire ad uscire dalle situazioni diventa la prerogativa principale.Personalmente lo ritengo un libro da leggere per scoprire uno zio Steve diverso dal solito e col quale approfondire la bibliografia del Re.
audrina –
il Grande Fratello di tanti anni fa..
Ambientato in un futuro dominato da media e da pochi ricchi privilegiati in carca di emozioni forti.Ricchi e poveri sono assuefatti alla Tri-Vu, che propina 24/24 giochi di tutti i generi per ammorbare le coscienze e mantenere tutti in un limbo virtuale, privandoli di consapevolezza sulle enormi differenze sociali e le ingiustizie di una società spietata verso le classi più deboli.Un “Grande Fratello” seleziona disperati che cercano di guadagnare qualche soldo per sopravvivere, dandoli in pasto ai teledipendenti.Ben Richard partecipa alle selezioni per curare la sua unica figlia malata, si rivela un candidato ideale per il gioco più cruento dove tutti possono dargli la caccia e solo rimanendo vivo può guadagnare una somma ogni giorno che passa, ma il rischio è altissimo perché lui sarà solo contro tutti.è un racconto con suspense incalzante e finale non scontato, letto tutto d’un fiato, mi ha lasciato un gusto amaro perché realmente descrive un’indifferenza generale che non è solo “frutto della fantasia” del geniale King, ma (anche se esasperata per esigenze narrative) forse, a guardare bene intorno, un po’ fa parte davvero della nostra vita quotidiana…
alessio –
Bel libro di King sotto pseudonimo Backman. Ambientato in un futuro alternativo di violenza e oppressione segue le gesta di Benjamin Richards. Bello e non impegnativo.