Descrizione
Price: 12,00€ - 11,40 €
(as of Aug 22, 2024 14:52:18 UTC – Details)
Se l’uomo è ciò che mangia, Dio non è da meno. Perché in realtà, attraverso le sue scelte alimentari, ogni popolo costruisce simultaneamente l’immagine di sé e quella della divinità. In questo senso il cibo, proprio in quanto carburante della storia, è anche la materia prima della religione. E le norme alimentari sono il fondamento di quelle morali, più che la loro conseguenza. Specie commestibili e alimenti proibiti, i tempi e le modalità della cottura, le regole della produzione e le prescrizioni del consumo, la convivialità e la comunione, la salute e la salvezza, lo scambio, le forme del sacrificio, la scienza della macellazione animale sono sempre al confine tra liturgia e gastronomia. Si tratta di quel «mangiare come Dio comanda» che fa di ogni regime alimentare una religione nascosta.
Dall’editore
Norberto Bobbio
“È uno struzzo, quello di Einaudi, che non ha mai messo la testa sotto la sabbia”
Editore : Einaudi (16 maggio 2023)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 168 pagine
ISBN-10 : 8806254456
ISBN-13 : 978-8806254452
Peso articolo : 130 g
Dimensioni : 10.5 x 1.5 x 18 cm
lanebbia –
Libro consigliato
Saggio molto interessante e approfondito sull’alimentazione storica mondiale.
Pica –
Molto interessante
Particolarmente curato con ottima relazione gastro-religiosa ,rivela aspetti sconosciuti ai piu’,incuriosendo per cui il libro scorre veloce interessando sempre piu’ fino alla fine
Giulia Rinaldi –
Il cibo tra religioni e modernità !
Niola ancora una volta con il suo stile originale, riesce a rendere con una piacevolezza unica le problematiche dei rapporti tra religioni e cibo con i vari significati dello stesso e con le relative regolarizzazioni e tabuizzazioni poste ai fedeli. Il tuffo nel presente, in una società ormai laicizzata, nel mondo occidentale, non ha significato la fine di queste tabuizzazioni ma le ha spostate dal pieno spirituale a quello materiale in quanto il culto del corpo ha preso il posto delle divinità ed anchâ esso ha bisogno di sacrifici alimentari. Da leggere!
Poi dicono che uno… –
Va bene, mi sposo con lei se mi promette che non mi farà mangiare melanzane. Gabriel Garcia Marquez
Elisabetta Moro e Marino Niola hanno scritto un saggio interessantissimo. Un viaggio attraverso i secoli e le religioni sui comportamenti alimentari dei credenti. Dallâantica Grecia degli Dei, dai cristiani, dallâIslam, agli Indù, per arrivare a Buddha, Jina e Gandhi. âLâumanità è passata da una condizione in cui la religione era il grande codice dei comportamenti alimentari alla condizione attuale caratterizzata, almeno in Occidente, dallâemergere di una vera e propria religione del cibo. Un culto che va molto al di là della semplice nutrizione.â âà il trionfo del food porn, una miscela inedita di pornografia alimentare e voyerismo.â Diversi anni fa Zygmunt Bauman faceva notare: âIn ogni classifica americana dei libri più venduti vi sono almeno due generi di libri: i libri di cucina e i libri delle diete.â E ancora âNella visione tecnologica il corpo stesso si trasformò in oggetto; il proprietario del corpo si era trasformato in manager.â Quasi tutte le religioni imponevano un codice alimentare motivato da tradizioni, salute e igiene. Il digiuno era una forma di punizione e santificazione dei corpi, una particolare attenzione verso il prossimo, il povero, che non aveva possibilità di digiunare mancando perfino del necessario. I due autori raccontano ampliamente come quasi tutte le religioni considerino il digiuno una forma di meditazione e preghiera. Oggi il digiuno è una forma maniacale di narcisismo (vedi Christopher Lasch). I due autori concludono che: âIn un decalogo del Wellness. Che mette il corpo al posto dellâanima e lâIo al posto di Dioâ. In poche pagine si racconta di dieta mediterranea, del Codice babilonese di Hammurabi, dei mangiatori di pane, di peccati capitali, di Pitagora (inventore delle tabelline e vegetariano), di peccati di gola, di proverbi zigani (Mentre i ricchi sognano i sogni, i poveri sognano il pane), di Simon del deserto e Luis Bunuel, di fastings girls, del reverendo George Malkmus e la setta Halleluja Diet, dellâIMC, della cioccolata, delle mele addentate, di olio santo e di quello in commercio, della mano del Diavoloâ¦
Rosa Netti –
Un originale punto di vista.
A cavallo tra storia, religione, antropologia…ci insegna che non mangiamo per i motivi chr crediamo, ma spesso per tradizioni risalenti ad antichissimi dogmi religiosi.