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Re Giorgia. Controstoria della signora che si è presa l’Italia

Il prezzo originale era: €18,50.Il prezzo attuale è: €17,57.

Dal post-fascismo al potere. Dalle catacombe di Colle Oppio alle stanze dorate di Palazzo Chigi. Ritratto non autorizzato di Giorgia Meloni. È arrivata alla vittoria dopo una marcia incontrastata, e inattesa. Dal gruppo-setta dei Gabbiani al vertice dello Stato. Dalle tartine, frittini, prosecchi e pecorino assaggiati durante i desolati tour in periferia allo scontro politico con i vecchi capi del post-fascismo che l’hanno prima scelta e poi subita. Da presidente di Fratelli d’Italia, un partito che sembrava destinato a durare una settimana, Giorgia Meloni è la prima donna che arriva a conquistare il potere in Italia, con una storia a destra, tutta ancora da scrivere. Susanna Turco, firma de L’Espresso, ricostruisce il cammino della leader verso la guida del governo. La sua formazione, la famiglia, gli amici, i nemici, i mentori, gli ideologi, i lobbisti, le reti europee e internazionali, i segreti di una donna che ha fatto dell’ambiguità la sua cifra. Appare sincera, autentica, ma è inafferrabile. La controstoria mai raccontata di una Giano bifronte. Da un lato l’immagine tradizionale, la “onorevole Angelina” che incarna la destra contro tutti, la mitologia di Davide contro Golia, i fascisti nel ghetto, la sua preferita quando era giovanissima militante. Dall’altro una figura social, contemporanea, spietata, ambiziosa, la Cyber-Meloni che si autoproclama una e indivisibile: «Io sono Giorgia». Un’influencer più che una politica: la chiave del suo successo. Perfettamente in bilico tra il suo passato e il suo futuro. Che ora è anche il nostro.

Editore ‏ : ‎ Piemme (1 novembre 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina rigida ‏ : ‎ 171 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8856689480
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8856689488
Peso articolo ‏ : ‎ 330 g
Dimensioni ‏ : ‎ 14.5 x 1.8 x 22.5 cm

Descrizione

Re Giorgia. Controstoria della signora che si è presa l’Italia
Price: 18,50€ - 17,57 €
(as of Sep 01, 2024 21:24:31 UTC – Details)



Dal post-fascismo al potere. Dalle catacombe di Colle Oppio alle stanze dorate di Palazzo Chigi. Ritratto non autorizzato di Giorgia Meloni. È arrivata alla vittoria dopo una marcia incontrastata, e inattesa. Dal gruppo-setta dei Gabbiani al vertice dello Stato. Dalle tartine, frittini, prosecchi e pecorino assaggiati durante i desolati tour in periferia allo scontro politico con i vecchi capi del post-fascismo che l’hanno prima scelta e poi subita. Da presidente di Fratelli d’Italia, un partito che sembrava destinato a durare una settimana, Giorgia Meloni è la prima signora che arriva a conquistare il potere in Italia, con una storia a destra, tutta ancora da scrivere. Susanna Turco, firma de L’Espresso, ricostruisce il cammino della leader verso la guida del governo. La sua formazione, la famiglia, gli amici, i nemici, i mentori, gli ideologi, i lobbisti, le reti europee e internazionali, i segreti di una signora che ha fatto dell’ambiguità la sua cifra. Appare sincera, autentica, ma è inafferrabile. La controstoria mai raccontata di una Giano bifronte. Da un lato l’immagine tradizionale, la “onorevole Angelina” che incarna la destra contro tutti, la mitologia di Davide contro Golia, i fascisti nel ghetto, la sua preferita quando era giovanissima militante. Dall’altro una figura social, contemporanea, spietata, ambiziosa, la Cyber-Meloni che si autoproclama una e indivisibile: «Io sono Giorgia». Un’influencer più che una politica: la chiave del suo successo. divinamente in bilico tra il suo passato e il suo futuro. Che ora è anche il nostro.

Editore ‏ : ‎ Piemme (1 novembre 2022)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina rigida ‏ : ‎ 171 pagine
ISBN-10 ‏ : ‎ 8856689480
ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8856689488
Peso articolo ‏ : ‎ 330 g
Dimensioni ‏ : ‎ 14.5 x 1.8 x 22.5 cm

8 recensioni per Re Giorgia. Controstoria della signora che si è presa l’Italia

  1. Luciano Franco Bertuzzi

    Ciao, sono Sergio
    Ottimo libro, ricco di riferimenti inediti ai piu’ con nomi di persone che gravitano o hanno gravitato intorno alla Meloni. Interessante conoscere anche le due correnti all’interno di FdI un po’ come nella vecchia DC con i dorotei e gli andreottiani, il tempo dira’ chi la spuntera’. Da leggere dopo la biografia “Io sono Giorgia”.

  2. Comneno

    Tesi compilativa e assenza di analisi approfondita.
    Per l’autrice sembra che il successo della Meloni sia dovuto esclusivamente alla volontà di volersi differenziare da Salvini e quindi le sue azioni sono sempre state opposte a quelle del leader della lega. La sola strategia per FdI per poter crescere nei sondaggi e in popolarità.Ritengo che questa tesi sia alquanto riduttiva e semplicistica per comprendere il fenomeno Meloni. L’autrice vede molteplici giri di valzer che francamente non riesco a percepire. “Ambiguità, ambivalenza, un pizzico prima della contraddizione palese”. “Il buonsenso di facciata che in lei, ad esempio, si alterna a squarci su una realtà piena di rancore e senso di rivalsa.” Questa è la trama del film. Fin da subito l’autrice scrive che “Da un punto di vista squisitamente politico, Giorgia Meloni del suo essere donna non ha mai saputo che farsene”. E quindi? Che significato ha questa affermazione? Un politico è un politico al di là del proprio genere. A me non interessa sapere se un segretario di partito sia donna od uomo ma solo se è capace. Come non cerco un medico uomo o donna ma solo sapere se è una bravo dottore.Nonostante tali limiti strutturali ci sono degli spunti interessanti come quando l’autrice scrive che “fuori dall’Italia, il fascismo non ha il significato storicizzato con il quale viene usato in Italia: fuori dai confini il fascismo non ha nulla a che fare con Mussolini e il suo regime; ha piuttosto a che fare con le dittature, con le cosiddette democrature, in genere con i regimi che adottano linee ultranazionaliste, razziste, la compressione del dissenso e della libertà di pensiero.” E aggiunge che la Meloni non vuole tagliare nettamente dalla destra fascista solo perché non vuole che nessuno faccia alcuna parallelismo con i passi compiuti da Gianfranco Fini. Qui si entra nella soggettività: Fini visto come padre politico e la Meloni come la figlia che ha paura di essere paragonata al padre e ricordata come la “figlia di”. Ritengo che Giorgia Meloni con la nomina a Presidente del Consiglio e con il 26 percento raggiunto alle elezioni del settembre 2022 abbia già lungamente distanziato il “padre”. Il passaggio non convince: “Perché una volta che dovesse affrontare di petto la questione, dovrebbe affrontare anche Fini medesimo. È un passaggio incomprimibile.”L’autrice parla anche di culto della personalità, e anche qui non mi trovo in sintonia. L’egocentrismo e il narcisismo è parte insita di molti leader della recente storia politica italiana e non solo, ma per l’autrice “Meloni non ha ancora vinto, eppure è già una figura da venerare. Una condottiera. Una eroina. Una santa patrona. Man mano che si avvicinano le elezioni il culto della personalità aumenta. E cresce di numero la schiera dei candidati che officiano la festa di Santa Giorgia patrona d’Italia”. Poi aggiunge: “Un discreto esempio di homo melonianus, tutto intrapresa, cultura, incarichi e relazioni è Francesco Giubilei”. Passaggio che non mi convince assolutamente e, per quanto riguarda Giubilei, se fosse come scrive l’autrice, mi sarei aspettato l’elezione del medesimo in Parlamento. Probabilmente Giubilei ha ritenuto meglio non farsi neppure candidare e che la propria libertà di pensiero pesasse più di un seggio.L’autrice non riesce a spiegare il fenomeno Meloni, offre una interpretazione personale, ideologizzata resa rigida da sovrastrutture mentali fisse e ritengo superate; perde di vista l’obiettivo, l’analisi, e anche la critica non diviene costruttiva. Tutto è negativo, scuro, non trasparente, sin dall’introduzione, dall’incipit. I solchi creati non aiutano, ritengo che le chiusure ideologiche non servano e non siano utili a contrastare chi consideriamo “nemico”; si ergono barriere inutili. Sun Tzu dice “Se conosci il nemico e conosci te stesso nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo, se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta”. Beh, al di là se si consideri la Meloni amico o nemico, l’autrice non riesce a farla conoscere ai lettori. Infine chiudere l’incipit e la pubblicazione ricordando il 25 luglio mi pare fuori luogo non solo storicamente: “Ora Giorgia si chiuderà a Palazzo Venezia, e bisognerà starci, con lei, fino alla fine. Ad aspettare che arrivi il 25 luglio”. Che cosa è una minaccia, un augurio, un memento. È un parallelismo che non serve e non fa neanche ridere, una guerra non fa mai ridere. E il 1943 è un anno tragico per l’Italia. Cosa c’entra poi Palazzo Venezia, il Presidente del Consiglio lavora a Palazzo Chigi.Al di là di tutto considero ottima la parte descrittiva e cronologica che si focalizza sulla nascita e crescita del partito Fratelli di’Italia. Devo dire che mi ero perso molti dettagli della fase iniziale e delle ragioni della fiamma nel simbolo del partito; un simbolo inizialmente non incluso. Si comprende che recuperare il simbolo serviva per evitare che altre correnti di Alleanza Nazionale potessero prevalere negli anni successivi e prendere il controllo dei soldi della Fondazione Alleanza Nazionale cioè un “patrimonio stimato in circa 150-200 milioni e 53 appartamenti tra cui la stessa Via della Scrofa”. Quindi non si tratta di nostalgia come molti analisti vogliono far credere, ma pura motivazione economica e politica interna al partito. L’assemblea del 2015 “conferma la cessione del simbolo e sancisce la compenetrazione tra partito e Fondazione, riconoscendo che «solo il movimento politico Fratelli d’Italia si richiama esplicitamente alla storia e ai valori della destra politica incarnata da Alleanza Nazionale» avendo «esplicitamente condiviso l’eredità politica di quel partito» e che «FdI ha già deliberato di indire entro gennaio 2016 un congresso nazionale allo scopo di favorire l’unità della destra politica italiana».” “Il congresso a Trieste del 2017, una volta ottenuta la filiazione e l’eredità, toglierà dal simbolo sia la scritta “Alleanza Nazionale” sia il trapezio con la scritta Msi, e si terrà solo la fiamma.”Data la carenza di pubblicazione sulla Meloni e nonostante gli evidenti limiti ne consiglio la lettura.

  3. Fan

    Re Giorgia. Controstoria della donna che si è presa l’Italia
    Ho assaporato ogni riga del libro, è scritto bene, pieno di notizie mai scontato. Non era facile individuare aspetti, tracce, memoir della leader più in vista del momento. Turco ci è riuscita , una fenomenologia da non perdere anche per capire il suo percorso futuro.

  4. Aldo

    Sospetti e demolizione
    Lavoro di una sinistroide che introduce falsi sospetti e mira esclusivamente a demolire con modi sottili una figura che, al contrario, si sta affermando giustamente come una dei grandi statisti del secolo.

  5. a.daniele1977

    Pessimo
    Ottimo per il camino.I collegamenti sono delle forzature spesso senza alcun fondamento temporale.Inutile….buttato 17 euro e 4 ore…

  6. FNC

    Carta straccia
    Ben scritto, se non fosse che riporta notizie false e faziose. Semplicemente ridicolo. A volte sarebbe più opportuno tacere per fare bella figura!

  7. il Moro

    Un cumulo di fandonie
    Un libro ideologico, fazioso, apodittico, fanatico, egocentrico, paternalista, moralistico, supponente.

  8. sagradin

    Libro di scarsa utilità. Circa i fatti, poco che non sia ampiamente noto a chi segue l’attualità e nessun retroscena. Circa i giudizi, parecchia psicologia pop e poi pagine e pagine per argomentare come la Meloni non sia abbastanza donna e non si sia sufficientemente distanziata dal Fascismo. Siamo ancora lì, a quanto pare.

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