Proiettare bandiere e simboli su chiese e monumenti è una leggerezza che Napoli non si può permettere

Proiettare bandiere e simboli su chiese e monumenti è una leggerezza che Napoli non si può permettere

Author: Ciro Pellegrino
Data : 2024-01-06 19:30:52
Dominio: www.fanpage.it
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Qualche settimana fa la Disney ha organizzato a Napoli un mega show per il film “Wish” uscito a dicembre. Per l’occasione il colosso dei cartoni animati organizzò anche spettacolari proiezioni sulla facciata del Maschio Angioino. Tutti contenti. Tanto che qualcuno ha evidentemente pensato: perché non lo rifacciamo?

Peccato però che l’esperimento, pagato coi soldi della Città Metropolitana di Napoli (l’ex Provincia di Napoli che oggi è retta dallo stesso sindaco partenopeo in carica) non sia andata granché.

Qualche settimana fa il primo video mapping sulla chiesa di San Domenico maggiore è stato accolto con scetticismo per un semplice motivo. Il corno rosso non c’azzeccava proprio niente, né con la storia della chiesa né con quella della piazza.

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La scelta – apprendiamo – ricade su simboli che avrebbero dovuto richiamare le più belle canzoni della tradizione napoletana: da  ‘O sole mio a Tu sì ‘na cosa grande, passando per Era de Maggio e Tu vuò fà l’americano.

E arriviamo all’ultima sortita: sul bugnato della chiesa del Gesù Nuovo, nell’omonima piazza, è stata proiettata la stars and stripes, ovvero la bandiera degli Stati Uniti d’America. Ovviamente non è passata sotto silenzio e ovviamente più del corno rosso ha destato interesse e polemiche perché assolutamente collocata out of context.

Le persone cui non stanno a genio gli States per qualsivoglia motivo hanno protestato, le persone che amano gli States non hanno capito. Perché l’operazione non è stata accompagnata da un valido contesto, anticipata da una spiegazione. Non tutti potevano (o dovevano)  capire subito il nesso fra la canzone Renato Carosone e la bandiera Usa.

La città di Napoli è attraversata notte e giorno da centinaia di migliaia di turisti che arrivano da ogni parte del mondo. Operazioni grafiche degne di un diciottesimo o di un gender reveal party vanno evitate: oggi la città non si può permettere più queste leggerezze che scoprono il fianco a potenti strumentalizzazioni che rischiano di andare ben oltre. E poi, lasciamo stare la chiesa del Gesù: ne ha già viste tante.

Giornalista professionista, capo servizio di Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo “Saluti da Napoli”.
È co-autore dei libri Il Casalese (Edizioni Cento Autori, 2011); Novantadue (Castelvecchi, 2012), Le mani nella città e L’Invisibile (Round Robin, 2013-2014).
Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.



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Ciro Pellegrino , 2024-01-06 19:30:52 ,

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