Il primo jailbreak di Ps5 funzionante è ufficiale e porta la firma del modder Lance McDonald: basato su una versione già superata del firmware, al momento non consentirebbe l’esecuzione di software esterno, ma solo di lettura e scrittura, quindi è più che altro un atto dimostrativo, ma dimostra come dopo due anni si sia riusciti a fare breccia nel sistema della console di ultima generazione di Sony. Soprattutto, inaugura un sentiero che potrebbe presto portare a un jailbreak più esteso e stabile con tutti gli annessi rischi di pirateria che di certo non faranno molto piacere a Sony.
Sono serviti dunque due anni per trovare la giusta porta d’ingresso non autorizzata per superare le difese informatiche della console e questo lasso di tempo ha portato il jailbreak a basarsi su una versione del firmware ormai superata: la falla è infatti relativa alla versione 4.03 di ottobre 2021, mentre ora siamo già alla versione 4.50, di conseguenza lo sblocco è realizzabile soltanto su console ancora ferme all’anno scorso con la prospettiva certa di un’interfaccia instabile e di una pronta cancellazione del jailbreak se si effettua l’update. Tuttavia, lo stesso McDonald scrive come sia solo il primo passo per creare sistemi più recenti ed efficienti.
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Se dunque questa azione di hacking non è certo rivolta a scopi dannosi, ma più a esperimenti come creazione di software homebrew oppure lancio di giochi in retrocompatibilità, la possibilità è che possa portare a uno sblocco in grado di supportare giochi pirata come nel precedente dei 500 titoli installabili su Ps4 dell’aprile del 2020. Di certo Sony non rimarrà a guardare e verosimilmente alzerà le barriere protettive per tutelare Ps5, uno dei beni di consumo ancora più difficili da reperire nonostante sia uscito già da un paio di anni e si sia anche già aggiornato nell’hardware.
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di Diego Barbera www.wired.it 2022-10-04 07:58:51 ,