Dopo la recente decisione dell’Antitrust di multare per 3 milioni e 200mila euro Iris Mobili S.r.l., titolare del marchio Mondo Convenienza, l’avvocato Carmelo Benenti, Presidente Federconsumatori Milano, spiega a Fanpage.it cosa implica la decisione per i clienti lesi dall’azienda. Il consumatore aveva diritto al rimborso e all’assistenza anche prima ma ora le tutele sono “rafforzate dalla pronuncia” dell’autorità.
Intervista a Carmelo Benenti
Avvocato e Presidente Federconsumatori Milano.
“L’Antitrust ha sanzionato Mondo Convenienza per una condotta scorretta nell’adempimento contrattuale, ledendo il diritto del consumatore. Il tema vero è come si comporterà la società sanzionata perché, se non porterà per tutti condotte riparatorie, sicuramente verrà richiesto un provvedimento per l’inottemperanza”.
Così l’avvocato Carmelo Benenti, Presidente Federconsumatori Milano, commenta a Fanpage.it la recente decisione dell’Antitrust di multare per 3 milioni e 200mila euro Iris Mobili S.r.l., titolare del marchio Mondo Convenienza. Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la società avrebbe “adottato condotte illecite nelle fasi di consegna e di montaggio dei mobili e degli arredi e ha ostacolato i consumatori nella fruizione dei servizi post-vendita. Pur consapevole dell’elevato numero di consegne di prodotti non completi e non corrispondenti agli ordini o non in perfette condizioni di utilizzo – si legge nel comunicato dell’Antitrust – la società non ha adottato comportamenti idonei a risolvere questi problemi”.
L’avvocato Carmelo Benenti, Presidente Federconsumatori Milano.
Antitrust ha spiegato inoltre che la società avrebbe “ostacolato i diritti dei consumatori prevedendo tempistiche ristrette per il reclamo e limitazioni al diritto di ottenere la sostituzione dei prodotti stessi o la restituzione di quanto pagato. In questo modo, Mondo Convenienza ha limitato considerevolmente la libertà di scelta dei consumatori”.
Infrazioni che, secondo l’autorità, riguardano “un’importante fase del rapporto di consumo ovvero l’esatta esecuzione del contratto di compravendita; in particolare la consegna completa e corretta del bene acquistato, la prestazione del servizio di assistenza post-vendita, il rimborso in caso di recesso e la previsione di misure compensative per i disagi subiti dai consumatori”.
“Secondo il codice del consumo, ci sono due mesi per contestare il difetto o il vizio e due anni per agire. Non è scontato che la tutela individuale e il provvedimento dell’Antitrust vadano di pari passo” – precisa l’esperto – Se un consumatore compra un letto oggi, entro due mesi deve segnalare il difetto di conformità e poi ha due anni di tempo per fare causa, perché la garanzia legale è di 24 mesi in Europa e non esiste un’ultra garanzia. Ora la richiesta è rafforzata dall’autorità che ha accertato il comportamento anti-consumeristico.
Il consumatore aveva diritto alla richiesta di rimborso anche prima dalla decisione dell’Antitrust, come osserva ancora Benenti, ma ora questo “è rafforzato dalla pronuncia. L’azienda prima poteva ritenere non ci fossero i presupposti per il rimborso. Prima sarebbe stato difficile, per esempio, provare che il call center non forniva il servizio adeguato. La pronuncia dell’Antitrust invece porta l’onere della prova invertito e rafforza la posizione di tutela del consumatore“.
Dopo la decisione dell’Antitrust, ed entro i limiti di legge, i consumatori che hanno avuto problemi con gli ordini effettuati, e accertati dall’Antitrust nell’istruttoria che si è conclusa con la sanzione milionaria, possono quindi rivolgersi alle associazioni che tutelano i loro interessi per ricevere assistenza al fine di richiedere il rimborso.
Sul proprio sito Federconsumatori inoltre ricorda che “in caso di mobili difettosi, il Codice del consumo prevede che il venditore è responsabile verso il consumatore per ogni difetto di conformità che sussiste al momento in cui il bene viene consegnato. Il consumatore, verificato il difetto, può chiedere la riparazione o la sostituzione dei mobili, senza dover sostenere costi aggiuntivi o una adeguata riduzione del prezzo di vendita o risolvere il contratto restituendo i mobili e chiedendo la restituzione del prezzo pagato”.
“In caso di ritardo nella consegna dei mobili, il cliente deve sollecitare il venditore a effettuare la consegna entro un termine supplementare contattando la controparte e inviando un sollecito tramite pec o raccomandata a.r.. Se, dopo tale sollecito, la merce non viene consegnata entro il termine stabilito il cliente è legittimato a risolvere il contratto”.
Mentre, “in caso di mobili incompleti, è opportuno controllare, al momento della consegna, il documento di trasporto confrontandolo con l’ordine, per verificare che non manchi nulla. Se manca qualche pezzo, è necessario segnalarlo immediatamente sulla ricevuta di consegna o bolla di trasporto. È utile fotografare l’apertura del pacco e annotare sulla ricevuta di consegna tutte le eventuali difformità e mancanze. Le difformità devono essere annotate sui documenti di consegna e sottoscritte anche da chi ha effettuato la consegna: rappresentano, infatti, delle prove importanti per far valere i propri diritti attraverso un reclamo formale”.
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di Eleonora Panseri
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2024-03-29 08:51:53 ,