Portogallo, Serbia, Irlanda, Azerbaigian, Lussemburgo. E Qatar. Il girone A di qualificazione al Mondiale 2022 ha un’intrusa. O quasi. E ieri, a Debrecen, in Ungheria, l’intrusa ha giocato e battuto 1-0 il Lussemburgo. Gol di Mohammed Muntari, attaccante ghanese naturalizzato. Ma che ci fa il Qatar tra le squadre europee? Nient’altro che amichevoli. È aggiunto al girone ma è fuori classifica e i risultati delle altre cinque contro di esso verranno scartati. Però c’è. Una decisione arrivata dopo molti negoziati tra l’AFC e l’Uefa, e non rappresenta nemmeno una prima volta per il Qatar: infatti ha già partecipato alla Copa America nel 2019 e sarà invitato nel 2021, oltre a partecipare alla Concacaf Gold Cup, tutto con l’obiettivo di avere una squadra in grado di qualificarsi per la fase ad eliminazione diretta del proprio Mondiale.I mal pensanti, sui social, hanno lanciato subito accuse del tipo “Quanto hanno pagato per avere questi match?”. In realtà no, almeno formalmente: l’accordo con l’Uefa rientra in un pacchetto più generale.
Sabato c’è Qatar-Azerbaigian, martedì Qatar-Irlanda, sempre a Debrecen. Perché? Il Qatar ha bisogno di mettere partite nelle gambe in vista del suo Mondiale di casa, il primo in Medio Oriente, il primo anche dell’era Covid. L’ultima volta del Qatar contro una squadra europea risaliva a tre anni fa, contro l’Islanda. Nel frattempo la nazionale un tempo infarcita di naturalizzati – ora un po’ meno, anche se tra le sue fila ci sono ancora algerini, brasiliani, spagnoli e ghanesi – è cresciuta, ha vinto la Coppa d’Asia 2019 e ha partecipato persino alla Copa America, nello stesso anno e attualmente al 55° posto nel ranking Fifa. Ha un ct spagnolo, Felix Sanchez Bas, scuola Barcellona, istruttore della potentissima Aspire Academy, infine ct di tutte le nazionali giovanili del paese fino alla maggiore. Ha anche un campionato molto ricco, il più munifico di tutto il Medio Oriente, in grado di attirare talenti magari a fine carriera, come Santi Cazorla, ma anche allenatori di grandi ambizioni come Xavi, tecnico dell’Al Sadd campione 2020-2021, la squadra che dà il maggior numero di giocatori alla propria nazionale, 10 nell’ultimo giro di convocazioni di Sanchez Bas. Undici delle dodici squadre della Qatar Stars League sono allenate da tecnici stranieri. Ed è di origini uruguayane il capocannoniere all-time della nazionale: Sebastian Soria, 123 presenze e 40 gol con la maglia degli An-Annabi, i “marroni”.
Internazionalizzare e organizzare
Anche alla vigilia dell’Europeo 2016 la Francia, padrona di casa del torneo, aveva deciso di “affiancarsi” a uno dei gironi di qualificazione con un giro di amichevoli con le altre nazionali che servirono a tenerla allenata e viva. Il Qatar giocherà anche la Copa America 2021 e la nuova Fifa Arab Cup, un torneo a 22 squadre inventato dalla confederazione mondiale utile per testare impianti e organizzazione, esattamente un anno prima del Mondiale.
L’incubatore Kas Eupen e l’esperimento
Il Qatar ha però in mente qualcosa di nuovo e di, forse, rivoluzionario. Nel 2021-2022 molti dei suoi giocatori di interesse nazionale potrebbero essere “esportati” in blocco verso il KAS Eupen, team della Pro League belga di proprietà dell’Aspire Zone Foundation, controllata direttamente dal governo del Qatar, vero e proprio incubatore in Europa del calcio qatarino. Il miglior giocatore “nativo”, Akram Afif, classe 1996, capocannoniere della Stars League 2020, è un prodotto della collaborazione tra l’Eupen e Doha.
L’inchiesta del Guardian e la protesta norvegese
Intanto, però, il paese deve fronteggiare problemi assai più grandi e meno giocosi. ‘Human rights On & off the pitch’ (‘diritti umani sul campo e fuori’) era la scritta che campeggiava sulle maglie indossate dalla Norvegia durante il riscaldamento prima della partita contro Gibilterra per le qualificazioni ai Mondiali 2022. Un riferimento a un’inchiesta del ‘Guardian’ in cui si parlava di circa 6.500 lavoratori immigrati (provenienti da India, Bangladesh, Nepal e Pakistan) morti in Qatar durante la costruzione dei nuovi, faraonici impianti.