«Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti». Durante il consiglio dei ministri che ha licenziato l’ultimo decreto Covid il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato le intenzioni del governo sulle riaperture e sulla fine delle restrizioni. La prossima mossa, dopo il Green pass a scadenza indefinita, sarà l’eliminazione dei divieti in zona rossa per chi è vaccinato con tre dosi. Ma quando finirà l’obbligo di Certificazione Verde Covid-19 nella vita sociale? La data a cui tutti guardano è quella del 31 marzo. Ovvero il giorno in cui finirà lo stato d’emergenza. Ma potrebbe non essere quello il giorno in cui il certificato sparirà. Più probabile che si arrivi all’estate.
Pass, mascherine, discoteche: le date delle nuove regole
Cominciamo dal calendario delle nuove regole. La curva dei contagi finalmente sta scendendo: questa settimana si contano ben 170 mila casi in meno. Nei reparti ordinari degli ospedali sono ricoverati per o con Covid-19 20 mila italiani, con un’occupazione dei posti letto pari al 30%. Le terapie intensive sono sotto quota 1.500 e al 16%. Rimane invece alto il numero dei decessi. Alcuni tecnici, racconta oggi Repubblica, chiedono al governo un conteggio diverso di ricoveri e vittime per non falsare i conti dell’epidemia. «Sono settimane che il numero delle terapie intensive e dei ricoveri diminuisce. Pur considerando che potrebbe esserci qualche contagio con Delta e che la nostra cittadinanza è anziana, comunque i numeri sono eccessivi e probabilmente chi di dovere dovrà fare analisi approfondita del numero dei decessi. C’è chi è deputato a farlo e sono certo che lo farà», dice Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani.
La prossima data da segnare sul calendario è quella del 7 febbraio. Quel giorno entrano in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, le nuove norme su scuola, vaccinati e Green pass previste dal Dl approvato il 2 febbraio dal Consiglio dei ministri. Nella bozza del Dl si prevede di dimezzare la durata della Dad, che passa da 10 a 5 giorni in tutte le scuole di ogni ordine e grado e rimarrà solo per i non vaccinati. Ad eccezione della fascia 0-6 anni, nella quale non è autorizzata l’immunizzazione. Negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia tutti i bambini rimarranno a abitazione quando in classe ci sono 5 o più casi di positività a Covid-19 e non più alla presenza di un caso come avviene oggi.
Da febbraio a marzo
Alle elementari, medie e superiori, invece, la didattica a distanza scatterà solo per i non vaccinati. Alle primarie dal quinto caso in su, alle secondarie dal secondo in poi. Il decreto introduce anche i tamponi fai-da-te per scuole dell’infanzia ed elementari. Fino a 4 casi si rimane tutti in classe, ma se un bambino dovesse mostrare sintomi del virus, dovrà sottoporsi ad un tampone, molecolare, antigenico oppure “autosomministrato”. In caso quest’ultimo desse esito negativo, per rientrare in classe basterà l’autocertificazione. Chi, invece, va in quarantena, in ogni ordine e grado d’istruzione, per tornare a scuola dovrà fare un tampone antigenico o molecolare. Non avrà bisogno del certificato medico. A partire dall’11 febbraio la mascherina all’aperto non sarà più obbligatoria. Le modalità in cui va invece indossata al chiuso restano le stesse.
Ovvero al bar e al ristorante quando ci si alza dal tavolo, nei cinema e nei teatri, nelle aree comuni di palestre e centri sportivi, sul trasporto pubblico locale (dove è obbligatoria la Ffp2). Sempre l’11 febbraio riaprono le discoteche e i locali da ballo, ma solo per chi ha il Green pass rafforzato. Il 15 febbraio scatta l’obbligo vaccinale per gli over 50. Chi non è in regola rischia la multa da 100 euro, la sospensione dal lavoro senza retribuzione e una sanzione ulteriore se obbligato al vaccino sul luogo di lavoro. Anche i mancati controlli sono sanzionati. Il 28 febbraio scade invece il test gratuito per gli studenti in autosorveglianza alle elementari e alle medie. Poi c’è il 31 marzo.
Dal 15 giugno all’estate
In questa data termina lo Stato di emergenza, in vigore da oltre due anni. E anche le norme sul lavoro agile, ovvero lo smart working, e quelle in materia di sorveglianza sanitaria eccezionale. Il governo è orientato a non prorogarlo. Il 15 giugno scade l’obbligo vaccinale per gli over 50. Ma l’obbligo di Green pass per la vita sociale quando finirà? In primo luogo il decreto 7 gennaio 2022 n.1, che ha introdotto il certificato nei negozi dice esplicitamente che la durata delle norme è valida fino al 31 marzo 2022. La data corrisponde con quella della fine dello stato d’emergenza. E in teoria oltre quella data il Green pass potrebbe finire in soffitta. Nella pratica, spiega oggi Il Mattino, nulla vieta al governo di prorogare l’obbligo di Green pass oltre marzo.
E siccome oggi la linea ribadita dall’esecutivo è quella di lasciare le restrizioni per i non vaccinati, la proroga del certificato verde è nello stato delle cose. Almeno fino all’estate, che ufficialmente inizia il 21 giugno e finisce il 23 settembre. Fino a quella data sarà difficile rinunciare al lasciapassare. Per adesso le uniche certezze sono quelle che riguardano le norme in vigore dal 7 febbraio. Dopo l’abbassamento della durata a 6 mesi, la bozza del Dl prevede che per chi ha completato il ciclo vaccinale con il booster e per chi si è contagiato e è guarito dopo essersi vaccinato la validità è illimitata. Per chi invece si è contagiato dopo la prima dose il certificato varrà 6 mesi.
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Scritto da Alessandro D’Amato perwww.open.online il 2022-02-04 03:59:57 ,