Della durata di 12 mesi e prorogabile per altri 12, scadr il 31 dicembre 2021. Saranno poi le Camere a decidere se rinnovarlo. In caso contrario, ecco che sosa accadr
Il Governo, secondo quanto si apprende, pensa a prorogare lo stato di emergenza per due o tre mesi. Il regime speciale creato per affrontare la pandemia da Covid in scadenza — infatti — il 31 dicembre 2021.
Introdotto in Italia nel gennaio 2020 dal governo Conte per far fronte alle gravi conseguenze del diffondersi del virus, non pu — infatti — durare oltre 12 mesi (articolo 24 del decreto 1/2021) ed prorogabile per non pi di ulteriori 12 mesi. Nel caso attuale — quindi — servir un intervento legislativo ad hoc da parte del Parlamento. Uno stato di emergenza, bench non previsto dalla Costituzione, disciplinato a livello di legge ordinaria, la cui prima regolamentazione si deve alla legge 225 del 1992 (istitutiva del Servizio nazionale della Protezione civile), poi riformata con il decreto legislativo 1 del 2018. Per il Covid stato dunque prorogato pi volte. Le ultime due proroghe sono state decise ad aprile e a luglio 2021 dal premier Mario Draghi.
Ma quali sono gli scenari possibili, con o senza proroga?
Con la proroga
Con la proroga dello stato di emergenza il governo potr continuare a ricorrere ai Dpcm, decreti che non devono ricevere l’approvazione parlamentare. Inoltre, durante lo stato d’emergenza, le Regioni possono continuare a firmare ordinanze, consegnando tuttavia le linee guida al governo: resta dunque in funzione la cosiddetta cabina di regia alla quale partecipano i vari governatori. Continuerebbero poi le loro attivit anche gli organismi creati per far fronte alla pandemia: il Commissario straordinario e il Comitato tecnico scientifico, istituito il 5 febbraio 2020 con ordinanza del ministero della Salute. Con la proroga non cambierebbero nemmeno le regole sullo smart working o sulle procedure sulle restrizioni.
Senza proroga
Ma se la proroga dopo il 31 gennaio non venisse deliberata dal Parlamento? Che cosa accadrebbe? Gli strumenti emergenziali si potranno utilizzare anche in assenza di un nuovo stato di emergenza, spiega Barbara Randazzo, docente di Diritto pubblico comparato all’Universit Statale di Milano, serviranno eventualmente appositi decreti legge, che sono misure d’urgenza per loro natura. L’articolo 77 della Costituzione e il decreto legislativo 1 del 2018 consentono alle diverse autorit competenti d’intervenire anche senza proroga. Per esempio lo smartworking, anche se partito con lo stato di emergenza, ha ormai un destino strutturale, legato al Pnrr, aggiunge Randazzo, anche per i colori delle zone basteranno decreti legge. Nemmeno se si decidesse per l’immunizzazione obbligatoria sarebbe necessario lo stato di emergenza. Farebbe eccezione solo l’imposizione di un lockdown generalizzato, per il quale lo stato di emergenza al contrario la base giuridica.
I rischi di un no
Con l’eventuale mancata proroga, e mancando dunque un ombrello giuridico specifico, la difficolt sarebbe per quella della complessit di manovra su ogni singolo decreto o, in alternativa, di un unico decretone. Di questo mette in guardia Francesco Clementi, docente di Diritto pubblico comparato all’Universit di Perugia: Senza una copertura giuridica adeguata, una fonte di legittimazione a monte, prendere iniziative da parte del governo sarebbe molto complesso. Inoltre, i decreti dopo due mesi scadono, devono essere convertiti in legge, sorgerebbero dei rischi. Mantenere lo stato di emergenza, secondo Clementi, avrebbe invece tre solidi vantaggi: La Protezione civile con il potere di agire rapidamente su interventi e appalti, l’allargamento della protezione vaccinale a tutti i livelli dell’ordinamento, l’autonomia di Regioni e Comuni di decidere restrizioni, in pi rispetto alle indicazioni dello Stato, anche se sempre lo Stato che decide la strategia, in ragione della sentenza numero 37 del 2021 della Corte costituzionale.
13 dicembre 2021 (modifica il 13 dicembre 2021 | 15:33)
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Franco Stefanoni , 2021-12-13 13:01:29
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