Alla Camera ok all’odg di Fdi sull’abbigliamento, ora decider l’uuficio di presidenza
Una battaglia su scarpe da tennis e cravatta. A Montecitorio, prima della pausa estiva, va in scena l’ultimo scontro. Fratelli d’Italia (che ha posto sul tavolo la questione) e la maggioranza di governo incassano il via libera all’ordine del giorno sul dress code, ma in versione soft. Salta il riferimento al “divieto indistinto per chiunque -parlamentare, collaboratore, dipendente o visitatore- dell’utilizzo di scarpe da ginnastica ogni qualvolta acceda nelle sedi della Camera” e “l’obbligo per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile di indossare sempre la cravatta”. Un rinvio che inguaia l’ufficio di presidenza di Montecitorio, a cui spetta ora lo spinoso compito di decidere modi e codici su come vestirsi. I Cinque Stelle attaccano: “il decoro altro”. Da Palazzo Madama guardano invece con interesse cosa succede nell’altro ramo del Parlamento.
Eppure, la querelle sul dress code parlamentare non certo una novit. Ritorna puntuale come le stagioni. E il dibattito, spesso, legato proprio agli ingressi nei palazzi di quei partiti che nascono come anti-sistema. Negli anni ’90 fece scalpore il leghista Francesco Speroni, che dribbl le regole austere del Senato, dove cravatta e giacca sono punti fermi, con la sua “cravatta texana”, con i nodi di caucci al posto della solita tradizionale. Un…
Author: Emanuele Buzzi
Data : 2023-08-02 15:30:13
Dominio: www.corriere.it
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