Un Green pass con durata illimitata per chi ha fatto la terza dose a partire dal primo febbraio. Nuove regole per la quarantena a scuola: gli alunni in Dad potranno tornare in aula dopo un tampone fatto in farmacia, senza certificato medico. Mentre l’isolamento per i vaccinati passerà da 10 a 7 giorni. Niente più test del tampone per chi vuole andare all’estero. E soprattutto, addio al sistema delle zone bianche gialle e arancioni. Con la sopravvivenza di quella rossa, però ribattezzata come “zona di controllo”. Questi sono gli elementi della riforma delle regole dell’emergenza Coronavirus sul tavolo del governo Draghi. E che andranno al voto del Consiglio dei Ministri dopo la fine della corsa al Quirinale.
Un certificato senza scadenza
La Certificazione Verde Covid-19 avrà validità di sei mesi a partire dal primo febbraio. Ma né Ema né Aifa hanno autorizzato ancora la somministrazione della quarta. E dunque chi il ciclo vaccinale l’ha già completato attualmente rimane senza lasciapassare. Per questa la decisione del governo è quella di sospendere la scadenza e renderlo di durata illimitata finché non si stabilirà la necessità di un ulteriore richiamo. Che potrebbe arrivare soltanto quando gli attuali vaccini verranno “aggiornati” fornendo protezione anche contro la variante Omicron. Le regole varranno solo per chi ha la terza dose. E questo significa che chi ne ha una o due avrà un Green pass con scadenza a sei mesi.
Più avanti, non appena arriveranno le decisioni delle agenzie di controllo sul booster, le scadenze potranno essere ridefinite o reintrodotte in base allo stato vaccinale. Intanto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che proroga le misure per gli arrivi dall’estero. Per i viaggiatori provenienti dai Paesi dell’Unione europea sarà sufficiente il Green pass. Nella stessa ordinanza vengono inoltre prorogate ed estese le misure relative ai corridoi turistici che riguarderanno anche ulteriori destinazioni. Le ulteriori destinazioni dei corridoi turistici sono Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese.
Colori e zone di controllo
Sull’archiviazione del sistema delle zone e dei colori, chiesta a gran voce dai governatori, c’è apertura. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha indicato il possibile punto di caduta: «Mantenere la zona rossa come zona di controllo e monitoraggio, ma togliere ogni restrizione in quella zona, significa dare fiducia ai cittadini, quei 47 milioni che si sono vaccinati e a tutte le attività economiche». Cancellare le zone bianche, gialle e arancioni è una strada facilmente percorribile anche perché per i vaccinati già oggi cambia ben poco. E si ragiona anche sull’altra proposta forte delle Regioni, quella di non classificare come ricoveri Covid i pazienti positivi al virus ma in ospedale per altre patologie.
L’addio alle zone a colori costituirebbe il pensionamento di un sistema che va avanti da novembre 2020. E che però secondo gli enti locali è ormai obsoleto. Lo spiega oggi Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, in un’intervista a La Stampa: «Oggi abbiamo dei decreti che di fatto superano già le restrizioni e le suddivisioni dei colori. Il vaccinato che si trova in zona arancione può fare esattamente le stesse cose che faceva quando era in zona bianca. E allora perché gravare con altre regole, decreti e orpelli che semplicemente creano confusione ma non hanno alcun risultato pratico? Abbiamo proposto questo documento delle Regioni in maniera razionale, non incosciente».
Quarantena e Dad: le nuove regole per la scuola
Poi c’è la scuola con il problema delle quarantene e della Didattica a distanza. Repubblica fa sapere che ieri si è svolta una riunione tra i governatori e Gianni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute, insieme a Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, e Silvio Brusaferro dell’Iss. La prima mossa sarà una circolare che permetterà di rientrare a chi ha avuto il virus e ha un tampone negativo. Niente più certificato della Asl o del medico di famiglia. Si stabilirà poi che il numero di casi che porta alle classi in Dad (due per le elementari e 3 dalle medie in poi) deve arrivare entro cinque giorni. Chi ha avuto l’infezione di recente o è vaccinato sarà esente dalla Dad.
Il quotidiano spiega che le Regioni hanno chiesto la nuova regola pensando soprattutto alle materne, dove si va a abitazione con un solo positivo e dove anche chi si è infettato da poco viene comunque rimandato in quarantena se c’è una nuova infezione in classe. Così i bambini finiscono sempre a abitazione. Invece con le nuove regole ci sarebbe la distinzione tra chi è vaccinato e guarito al di là del numero di casi che si verificano alle medie o alle superiori. Le regole sull’isolamento degli alunni positivi (che ora stanno a abitazione 10 giorni) saranno omogenizzate con quelle della cittadinanza generale, che oggi sta a abitazione per sette giorni.
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Scritto da Alessandro D’Amato perwww.open.online il 2022-01-27 04:42:37 ,