«Quel viaggio sulla Transiberiana con i compagni. Il bis al Quirinale? Lo subì, ma ha dato tutto»- Corriere.it

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«Quel viaggio sulla Transiberiana con i compagni. Il bis al Quirinale? Lo subì, ma ha dato tutto»- Corriere.it


di Marco Imarisio

L’ex compagno del Pci ricorda il presidente emerito: «Il nostro legame nacque per affinità politiche e di interessi. Combattemmo la definizione di miglioristi, ma poi entrò nel gergo: non sono sicuro che lui l’abbia mai accettata fino in fondo»

«Fuori i piangenti!» Era il 10 maggio del 2006. Lo spoglio delle schede volgeva ormai al termine. Gianni Cervetti, l’ex compagno del Pci, amico di una vita, che teneva il conto dei voti, si era lasciato andare alla commozione. Il nuovo presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo riprese subito con tono da finto burbero. Poi
gli sorrise, per fargli capire che scherzava. «La sua fama di uomo posato e freddo era in parte vera, ma ha sempre avuto anche la capacità di fare battute, e di sdrammatizzare».

La prima volta che vi siete incontrati?
«Un convegno a Roma sull’industria pubblica. Era il luglio del 1962. Io in platea,
lui relatore. Era responsabile del Pci per le Partecipazioni statali. Scambiammo
qualche parola. Pochi giorni dopo ci ritrovammo per caso in vacanza, su una spiaggia del Conero. Vicini di ombrellone a nostra insaputa. Giorgio percorreva la spiaggia seguendo il suo figlio più piccolo, Giovanni, che era un bambinetto».

Come è nata la vostra amicizia?
«Sulla base delle convergenze politiche prima, e dopo per una affinità di interessi, compresa la musica classica».

Alla pari?
«Era già Napolitano, con la maiuscola. Io un ragazzo, un più che maturo ventenne….


Author: Marco Imarisio
Data : 2023-09-23 19:44:38
Dominio: www.corriere.it
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