Sono tanti i dettagli raccontati dai vicini di abitazione di Liliana Resinovich ai microfoni di “Chi l’ha visto?”, a partire dalle parole di Claudio Sterpin, l’amico della 63enne, che per primo ha denunciato la scomparsa di Lilly raccontando ai due il loro progetto imminente di andare a vivere insieme.
Liliana Resinovich e il marito Sebastiano Visintin (Facebook)
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La prima chiamata, Salvatore e Gabriella, i vicini di abitazione di Liliana Resinovich l’hanno ricevuta da Claudio Sterpin, l’amico con il quale la donna aveva iniziato una relazione e per cui avrebbe lasciato il marito, Sebastiano Visintin. È stato l’uomo, ultra ottantenne, a riferire ai due amici di Liliana che di lei era sparita ogni traccia e che per questo era preoccupato, perché, sempre secondo il suo racconto, il 19 dicembre, il weekend successivo dunque a quel 14 dicembre, la donna avrebbe comunicato al marito l’intenzione di lasciarlo per stare con quell’amore ritrovato dopo più di 40 anni. È questo il racconto che i vicini di abitazione di Liliana e Sebastiano, hanno fatto ai giornalisti di “Chi l’ha visto?”, riportando quanto accaduto lo scorso 14 dicembre.
I vicini di abitazione: Abbiamo insistito noi col marito per denunciare la scomparsa
In un primo momento però a turbare i due, sempre secondo il loro racconto, non è stata la presunta scomparsa di Liliana, visto che non rispondeva al cellulare da poche ore, ma la notizia di quell’amore di cui l’amica e vicina Gabriella non sapeva nulla. La donna ha così raccontato di avere, con una scusa, invitato lo stesso pomeriggio del 14, Liliana a abitazione senza però ricevere risposta, se non da parte del marito Sebastiano che aveva in abitazione i due cellulari lasciati dalla moglie. A quel punto i due avrebbero raggiunto l’appartamento dell’uomo e di Liliana preoccupati dal mancato rientro della donna, preoccupazione che però non pareva aver raggiunto Sebastiano che, secondo i vicini, avrebbe tergiversato prima di allertare i soccorsi. Sarebbero stati loro e non lui, al contrario di quanto riferito da Visintin, a chiamare l’ospedale per sapere se fosse successo qualcosa a Liliana: “Ho riconosciuto sul cellulare di Liliana delle chiamate perse da parte di un numero, non salvato, che apparteneva a Sterpin – spiega Gabriella a “Chi l’ha visto?” – e quando ho chiesto al marito di richiamare quel numero, lui non ha voluto. Ma in quell’occasione, se tua moglie è scomparsa… lui voleva aspettare, non voleva allertare nessuno”.
Il mistero della borsa di Liliana
E poi il dettaglio della borsa, quella che, come raccontato dal marito, Liliana avrebbe portato con sé il giorno della scomparsa ma che non era la borsa che la 63enne utilizzava normalmente. “Lilly indossava sempre un’altra borsa che quando siamo andati a abitazione sua a cercare tra le sue cose un indizio non abbiamo trovato subito – spiega Gabriella – io ricordo di non averla vista, lui però l’ha mostrata al fratello dopo qualche giorno, era lì, nell’armadio”. All’interno della seconda borsa, quando gli inquirenti l’hanno ritrovata accanto al cadavere scoperto il 5 gennaio scorso in una zona boschiva non molto lontana da abitazione, vi erano solo il mazzo di riserva delle chiavi di abitazione e una mascherina. Quest’ultima insieme ad altri oggetti rinvenuti accanto al cadavere verranno analizzati a Milano venerdì 11 febbraio attraverso esami irripetibili da parte della Scientifica: gli inquirenti sperano di trovare tracce di Dna che possano fornire elementi utili a capire cosa sia accaduto a Liliana e soprattutto se si sia trattato di suicidio o di un omicidio. Nessun indagato ma solo un fascicolo aperto in procura a Trieste per sequestro di persona.
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di Chiara Ammendola
www.fanpage.it
2022-02-09 21:50:49 ,