In Puglia è allarme neofascisti. Che si celino nelle piazze virtuali, specie sui canali Telegram, o che siano già conosciuti alla Digos, certo è che sono ben radicati sul territorio, fra gli ultrà o nei circoli cittadini di partiti. Frequentano anche le periferie urbane e i luoghi della formazione. È quanto emerge nel report Essi vivono, che è stato elaborato dall’Osservatorio regionale sui neofascismi — il primo in Italia istituzionalizzato in ambito regionale — di cui fa parte anche il professor Luciano Canfora. All’indomani della celebrazione per l’80esimo anniversario del Congresso di Bari dei Comitati di liberazione nazionale, per celebrare al teatro Piccinni la Repubblica antifascista con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il documento dell’Osservatorio restituisce un quadro poco rassicurante.
«In Puglia ci sono reti di neofascisti con diramazioni in tutta la regione. E con evidenti rapporti nazionali e transnazionali di ispirazione neonazista e suprematista. Organizzazioni che hanno una evidente capacità di penetrazione, soprattutto nei giovani e nei luoghi della formazione», spiega Antonella Morga, coordinatrice dell’Osservatorio. E alla domanda come si manifesta il neofascismo, risponde: «È subdolo, corre sui fili dell’innovazione. Sono stati chiusi nel tempo diversi canali che inneggiavano a neonazismi e suprematismi. Chi è andato a sfasciare la sede della Cgil ammantandosi di un movimento No-Vax, che era soltanto una scusa per aggredire la più grande organizzazione democratica di questo Paese». È accaduto anche a Bari, il 18 gennaio del 2023, nella sede della Cgil, i cui muri sono stati imbrattati.
Nello stesso mese, il sindaco Antonio Decaro è stato vittima di insulti social, tramite un post, con tanto di svastica, in cui veniva definito «un bugiardo nazista». CasaPound e Forza Nuova si sono fatte notare in Puglia fin dal 2000, viene confermato nel report: «Diversi esponenti della destra estrema sono riusciti anche a farsi eleggere nei Consigli comunali e ad altri incarichi istituzionali come candidati di anonime liste civiche. In altri casi, si aggiunge, questi personaggi operano ancora in autonomia riunendosi periodicamente in abitazioni private e in trattorie e pizzerie compiacenti che accettano di ospitare simboli come bandiere con le svastiche o della X Mas».
Grazia Di Bari, consigliera regionale con delega alla Cultura, ha avvertito: «I luoghi più inquietanti sono le periferie. Segno che deve esserci ancora più presenza da parte delle istituzioni e della scuola. Per questo, on l’Ufficio scolastico regionale abbiamo cercato cdi sottoscrivere un protocollo con azioni condivise per recuperare». L’estrema destra continua a riorganizzarsi nei luoghi della formazione. Nelle scuole superiori è tornata negli ultimi anni. «Azione Studentesca, che dopo aver per anni fatto da spalla nelle scuole a CasaPound, oggi invece si è riassestata al fianco di Gioventù nazionale», continua Di Bari. E le cronache pugliesi raccontano di giovani adepti. Il 27 ottobre del 2022 è stato arrestato un 23enne, estremista di destra, con l’accusa di terrorismo. Nel novembre 2021 cinque studenti sono stati accusati dalla Procura minorile di Lecce di propaganda e istigazione a odio razziale.
Ciò che sembra sfuggire al controllo è il mondo del web, dove neonazisti tedeschi, inglesi, statunitensi, e non solo, attraverso una «rete internazionale eversiva e terroristica, utilizzano sigle sulle varie piattaforme online che non sono esplicitamente riconducibili a denominazioni di organizzazioni paramilitari conosciute, ma si celano anche in gruppi dedicati alla pesca, all’artigianato e persino alla solidarietà umana». Per il presidente della Regione, Michele Emiliano, «Abbiamo un problema molto serio di proselitismo che riguarda le giovani generazioni. Alle quali dobbiamo spiegare la bellezza, dell’antifascismo che non è una cosa noiosa».
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-01-31 07:00:00 ,bari.repubblica.it