L’intelligenza artificiale può dare una grossa mano anche alla lotta contro le truffe e le scam: Gmail ha raccontato nel dettaglio un po’ di numeri relativi alle nuove protezioni basate anche su AI, ormai parte integrante del client di posta elettronica di Google. Il periodo festivo è quello più caldo dell’anno in quanto ad attività dei cybercriminali, che sfruttano ricerche e tematiche in trend per cercare di fare quante più vittime possibili, ma le barriere si alzano e risultano più resistenti.
È del 35% la protezione in più stimata da Google grazie all’azione dell’AI su Gmail, spaziando in tutti i pericoli del segmento come scam, tentativi di phishing oppure link malevoli che possono portare a pericolosi malware. “Milioni di messaggi indesiderati e potenzialmente dannosi sono stati bloccati prima ancora che arrivassero nelle caselle email degli utenti“, spiega lo staff nel post sul blog ufficiale. Il merito è di un modello di linguaggio di grandi dimensioni addestrato ad hoc per riconoscere tutte quelle caratteristiche peculiari che interessano email fraudolente con un miglioramento del 20% rispetto al passato e con ancora più velocità nell’analizzare le email segnalate dagli stessi utenti, sempre più consapevoli.
Sono principalmente tre gli scenari segnalati da Google:
- Scam che sfruttano celebrità quindi nomi noti del mondo dello spettacolo, sport o settori specifici, per promuovere prodotti da acquistare su siti pericolosi o direttamente fasulli solo a scopo di carpire informazioni sensibili.
- Scam di estorsione con tanto di informazioni precise sull’fruitore dall’indirizzo alle foto di casa tratte da fonti online, per chiedere un pagamento soprattutto in criptovalute non tracciabili. Succede anche con fonti come Polizia o Carabinieri per esempio dovute a visite a siti poco edificanti e similari.
- Scam con fatture fasulle per richiedere pagamenti insoluti oppure multe ricevute per motivi più disparati.
Google approfitta anche per ricordare quattro importanti regole per sfuggire truffe ovvero: calmarsi anche davanti a messaggi che richiedono un’azione impellente come invio di pagamenti o accesso a siti; controllare segni strani come indirizzi non corrispondenti alla firma, errori di grammatica o di formattazione; dubitare quando una banca o un portale chiedono un pagamento diretto via mail e ricordarsi sempre di inviare una segnalazione, aiutando così anche l’addestramento dell’AI.
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di Diego Barbera www.wired.it 2024-12-19 14:24:00 ,