Questi brevetti non riguardano i immunizzazioni

Questi brevetti non riguardano i immunizzazioni


Una lista di virus e patogeni assieme a quella di numerosi brevetti. Questo è quello che si vede in un opuscolo condiviso come immagine sui social con l’apparente obiettivo di convincere chi lo vede che molti dei virus che in questi anni mettono a repentaglio la salute umana sarebbero stati generati artificialmente e persino brevettati. In realtà l’opuscolo non dimostra che i virus sono stati creati in laboratorio. Vediamo perché.

Per chi ha fretta:

  • Circola un’immagine dalla quale sembra che numerosi virus presenti in natura siano stati creati dall’uomo e brevettati.
  • Nessuno dei brevetti indicati registra un nuovo virus, al più una loro versione depotenziata.
  • Quindi l’opuscolo non dimostra che i virus sono stati creati in laboratorio.

Analisi

Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica (altri qui e qui). Nella descrizione si legge:

Che strano che tutti questi virus abbiano un numero di brevetto

Cosa sono realmente questi brevetti

Come fatto notare dal virologo, immunologo e accademico Roberto Burioni non è possibile brevettare i virus in quanto questi non sono invenzioni, ma entità biologiche presenti in natura.

Quelli mostrati nell’immagine non sono i numeri di brevetto dei virus citati, come sostengono i post oggetto di verifica. Si tratta di altri brevetti relativi a infezioni virali. In diversi casi vengono isolati o creati virus depotenziati e/o altri elementi organici in grado di costituire (la base per) una cura.

  • AIDS US Patent US5676977A > Un metodo di cura dell’Aids con semiconduttori cristallini di tetrossido di tetraargento.
  • H1N1 US Patent US8835624B1 > Un aptamero (ovvero un acido nucleico avente la proprietà di legarsi ad una molecola o ad una proteina) che può essere usato per identificare la presenza del virus nel corpo umano.
  • Ebola US Patent 20120251502 > Una serie di composizioni relative al virus dell’Ebola che possono essere utilizzate come immunogeni (stimolanti del sistema immunitario) nei primati.
  • Swine Flu US Patent CA2741523A1 > Questo brevetto è lo stesso di prima, ma registrato in Canada. Al contrario di quanto dichiarano i post virali, non riguarda l’influenza suina. Inoltre, è sbagliato farlo precedere dalla dicitura «US Patent».
  • BSE US Patent 0070031450A1 > Non risultano esistere brevetti registrati con questo numero. BSE è una sigla che indica il «morbo della mucca pazza», più propriamente detto Bovine Spongiform Encephalopathy. La malattia non è causata da un virus.
  • ATTC VR-84 > Questa sigla si riferisce a uno dei campione della American Type Culture Collection, una organizzazione che conserva campioni biologici e li fornisce ai ricercatori. Si tratta di un campione di Zika virus proveniente dal sangue di una scimmia dell’Uganda.
  • US Patent 7897744B2 > A partire da un putativo virus della famiglia Sars vengono brevettate sequenze acidiche e amminoacidiche da usare nella profilassi, diagnosi, terapia di svariati virus di tipo Sars.

Sars e Coronavirus?

Arriviamo ai due brevetti in fondo alla lista, specialmente l’ultimo intitolato “Coronavirus”:

  • US Patent 8506968 > Descrive una composizione e un metodo utilizzabili nella per ridurre l’incidenza e la gravità delle infezioni – come quelle dei virus che causano malattie di tipo Sars – durante le quali organismi virali contenenti lipidi vengono trovati nei fluidi corporei della persona infetta. L’invenzione serve a rimuovere questi lipidi indebolendo gli agenti virali e consentendo di usarli per creare immunizzazioni.
  • US Patent 10130701B2 > Il brevetto indica una versione depotenziata del Covid, che può essere usata come vaccino.

Conclusioni

Circola un’immagine dalla quale sembra che numerosi virus presenti in natura siano stati creati dall’uomo e brevettati. Nessuno dei brevetti indicati registra un virus, al più una loro versione depotenziata. Quindi l’opuscolo non dimostra che i virus sono stati creati in laboratorio.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

Leggi anche:





Source link
Scritto da Antonio Di Noto perwww.open.online il 2024-05-28 10:05:07 ,

Previous La bufala sul «sangue avvelenato dei donatori vaccinati»

Leave Your Comment