Si propone come interlocutore degli amministratori del territorio per sfruttare il treno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, davanti a una platea formata da parlamentari di Pd, Italia Viva e Movimento Cinque Stelle, consiglieri regionali e sindaci di centrosinistra. Poi affonda il leader del suo partito Giuseppe Conte, replica a Beppe Grillo che dice «no, al terzo mandato» e difende il governo Draghi.Il Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, attraversa la bufera che sta travolgendo i Cinque Stelle provando a tessere nuove alleanze, in vista di una sempre più probabile scissione. La visita allo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia a cui promette impegno «per garantire continuità di lavoro attraverso le commesse» e «per gli investimenti che vanno portati avanti, sfruttando il treno del Pnrr», in realtà è anche l’occasione per tendere la mano alla Regione Campania governata da Vincenzo De Luca e riprendere contatto con il territorio attraverso il confronto con i sindaci.Il messaggio che lancia alla fine della sua visita nello stabilimento stabiese è chiaro: «Il Movimento Cinque Stelle sta facendo passi indietro». E le accuse sono tutte per Giuseppe Conte: «Gli insulti personali sono inaccettabili, ho solo messo sul tavolo dei temi su cui confrontarsi».Il riferimento è agli scarsi risultati ottenuti alle ultime elezioni amministrative. «Se all’interno di una coalizione di governo dove ci sono tanti partiti, il Pd cresce e il M5S cala, c’è un problema», sostiene il Ministro Di Maio che individua le criticità in una linea politica poco chiara «il nostro elettorato è disorientato – continua – Non è chiaro qual è la nostra ricetta per il Paese, forse perché non abbiamo un’idea per le partite Iva, per gli imprenditori, per i lavoratori».Lo scontro nelle ultime ore si consuma sulla regola interna del secondo mandato, che di fatto impedirebbe a Di Maio e a molti altri par di ricandidarsi alle prossime elezioni Politiche del 2023: «Il Movimento Cinque Stelle è una forza politica che non sta guardando al 2050, ma si sta radicalizzando, sta tornando indietro – sostiene il Ministro degli Affari Esteri – E allora che senso ha cambiare la regola del secondo mandato? Io invito gli iscritti a votare secondo i principi fondamentali del Movimento, perché in coerenza con quanto sta succedendo è una forza politica che sta guardando all’indietro».Parole che sanno d’addio quelle di Luigi Di Maio, che accusa il suo partito di «non dare una grande prova di maturità quando strumentalizza il presidente del Consiglio, Mario Draghi, rispetto alla visita in Ucraina» e soprattutto ripropone i suoi timori rispetto al ritorno al passato «temo che questa forza politica rischi di diventare una forza politica dell’odio».Accuse che vengono espresse in un contesto in cui ad accompagnare la sua visita in Fincantieri, sono soprattutto esponenti del Pd e di Italia Viva, che si stanno interrogando anche sull’alleanza futura con il M5S.
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di Tiziano Valle
www.metropolisweb.it
2022-06-18 05:40:42 ,