Un italiano su due non sa cosa significhi l’acronimo Raee, Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. E chi lo sa spesso è all’oscuro su come e dove conferirli. “Se vogliamo un vero cambiamento, dobbiamo essere migliori”, dice Marta Macchi, communications & marketing manager di Erion, il più importante Sistema multi-consortile no profit di Responsabilità estesa del produttore operante in Italia.
Parte da un’evidenza, “le lacune in termini di informazione e di conoscenza”, per spiegare il basso livello di raccolta di Raee nel nostro Paese. Livello al momento di poco superiore ai 6 Kg pro-capite, quindi molto lontano rispetto ai 10 Kg pro-capite richiesti dai target Ue.
Ipsos, in un’indagine commissionata da Erion, ha confermato questa tendenza negativa stabilendo che in media ogni cittadino possiede 9 apparecchi in disuso o rotti in dimora. “E’ un dato inquietante, ma che rende bene l’idea su quale sia la sfida che abbiamo davanti come società e come cittadini. Ci vuole più impegno, da parte di tutti noi. Ecco perché in Erion promuoviamo iniziative di informazione e sensibilizzazione” aggiunge Macchi.
In quest’ottica, Erion ha deciso di aumentare ulteriormente gli investimenti in comunicazione così da raggiungere anche i più giovani, la cosiddetta Generazione Z. I quali, secondo le rilevazioni di Ipsos, sono oggi tra i meno sensibili in Italia in materia di Raee. Un gap informativo che porta a gravi conseguenze: 4 giovani su 10 si sono liberati del proprio carica batterie gettandolo nel sacco dell’indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. Anche in tema pile e batterie esauste, i giovani risultano poco virtuosi: soltanto il 39% conosce i rischi di uno sbagliato conferimento e il 70% le tiene in dimora anche una volta scariche. Un paradosso se si pensa che invece sono proprio i più giovani a essere maggiormente propensi verso i temi ambientali quando si parla di condivisione(sharing/noleggio) e acquisto di prodotti riciclati e ricondizionati.
Di fronte ad una tale “emergenza”, Erion ha messo in campo una serie di iniziative integrando, alle azioni già in atto, i più moderni canali e mezzi digitali a partire da un piano editoriale attivo e attento, che coinvolge differenti social (LinkedIn e Twitter, ma anche Facebook, YouTube e da poche settimane Instagram). “Non solo, siamo ‘scesi per strada’ e, lo scorso anno, siamo andati sui Navigli, quartiere della movida di Milano, con il Milanese Imbruttito per chiedere ai giovani che cosa sono i Raee? E come si conferiscono? Le interviste hanno messo a nudo la poca conoscenza delle nuove generazioni sulla materia, ma ci hanno anche permesso di confrontarci con loro in modo diverso, riuscendo – attraverso l’umorismo – ad attrarre la loro attenzione sul tema”.
“Iniziative in tal senso sono preziose, ma c’è ancora tanta strada da fare. Abbiamo compreso che, se per gli addetti ai lavori queste tematiche possono sembrare chiare, non è sempre così per il cittadino. Occorre dare messaggi trasparenti e immediatamente comprensibili. Solo così le persone possono comprendere appieno l’importanza di un corretto riciclo. Ecco perché a fianco della comunicazione più istituzionale e tecnica (dagli eventi, alle partnership, alle attività di diffusione più tradizionale), abbiamo lanciato un portale dedicato ai cittadini (Erionpervoi) e promosso, insieme al Cdca – Centro documentazione conflitti ambientali, il magazine online EconomiaCircolare.com interamente incentrato sui temi della transizione ad un’economia circolare in Europa”, conferma Macchi.
Tra le altre iniziative già avviate e in rampa di lancio c’è “Raee Una Volta”, la prima campagna di comunicazione su mezzo stampa di Erion Weee, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Raee, nata per diffondere una maggiore conoscenza sul tema e sulle modalità gratuite a disposizione dei cittadini per conferire i propri rifiuti e garantirne così il corretto riciclo con importanti vantaggi per l’ambiente. “In questo caso, abbiamo pensato a un concept ispirato al mondo delle fiabe con protagonisti alcuni tra i personaggi dei racconti più intramontabili: dalle fate, alle principesse fino alle streghe cattive. A loro è, infatti, abbiamo affidato il compito di informare il pubblico – giocando sull’ironia – su come le loro amate apparecchiature, una volta che smettono di funzionare, invece di essere semplicemente rifiuti possano trasformarsi in straordinari aiutanti nel rendere il mondo più sostenibile”, puntualizza Macchi.
E ancora: “Effetto Farfalla”, il nuovo podcast di Erion Weee con Chora Media, disponibile dal 7 novembre 2022, “ideato per colmare le lacune e fare maggior chiarezza sui temi legati al mondo dei Raee”. Entrambi progetti che fanno parte di “DireFareRaee”, il programma di comunicazione più ampio che il Consorzio Erion Weee attuerà nel secondo semestre del 2022 e in tutto il 2023, con numerose iniziative e partnership in ambito istituzionale ed educativo.
Non solo Raee, però. Perché, nel frattempo, è stato lanciato “Energia al cubo”, il vasto progetto di sensibilizzazione promosso da Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Pile e Accumulatori, e realizzato in collaborazione con numerose municipalizzate, per incentivare la raccolta delle pile portatili esauste. “In diversi comuni lungo tutto lo stivale – ricorda Macchi – Erion Energy ha avviato la distribuzione ai cittadini delle scatoline, le nostre ‘box gialle’, per raccogliere le pile portatili giunte a fine vita. Una volta pieni, i contenitori possono poi essere conferiti in determinati punti di raccolta dislocati in ogni città che partecipa all’iniziativa. Quest’attività è affiancata a momenti di incontro/formazione/sensibilizzazione negli istituti scolastici e nelle piazze e, in alcuni casi, sono previste delle vere e proprie sfide ‘di raccolta’ tra scuole o paesi”.
Prima ancora c’è stata l’iniziativa “Smaltirli è un gioco da ragazzi”, campagna di sensibilizzazione digital realizzata insieme ad Amsa e Aprica, società del Gruppo A2A, “per informare i cittadini di Milano, Bergamo e Brescia sulle corrette modalità di gestione di alcune categorie di rifiuti maggiormente soggette all’errato conferimento come sigarette elettroniche, giocattoli e strumenti musicali elettronici, orologi a batteria, smartband, smartwatch e pile portatili a fine vita”.
Infine, sempre per i giovani, “Erion da anni è impegnata nella promozione del passaggio verso un nuovo modello economico circolare e in quest’ottica la formazione e l’innovazione sono elementi fondamentali. Per questo abbiamo deciso di investire in programmi di crescita delle competenze a favore dei professionisti del domani. A partire dall’Accademy “Ecodesign the future” per la pratica e la cultura dell’eco-progettazione, finanziata da Erion e realizzata in collaborazione con EconomiaCircolare.com, che ha già visto un’edizione ‘Packaging’ e che da poche settimane è partita con l’edizione ‘Batteries’. Inoltre, sempre all’interno di DireFareRaee, insieme ad Erion Weee, come annunciato nel corso del nostro evento ‘Greenwashing, la musica deve cambiare’ realizzato lo scorso 14 ottobre, abbiamo deciso – insieme a Cdca ed Enea – di lanciare ‘Training for Circularity’ un progetto di formazione-lavoro destinato a 10 giovani laureati o neolaureati, per acquisire competenze nel campo dell’economia circolare, con specifico riferimento al settore dei Raee e del green marketing”. Per il 2023? “Abbiamo in programma molto altro ancora, ma nessuno spoiler”, conclude Macchi
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-10-27 08:23:38 ,
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-10-27 08:23:38 ,
Il post dal titolo: Raee? Un italiano su due non sa cosa significhi. Macchi: “Siamo scesi in strada per spiegarlo” scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-10-27 08:23:38 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue