Covid, influenza, raffreddori vari. La stagione è iniziata e ciascuno si protegge dalle infezioni come può. immunizzazioni e buone norme igieniche rimangono i capisaldi di una buona prevenzione. Tutto qua? I consigli in fatto di rafforzare il sistema immunitario non mancano, e spesso contano ricette presentate come “naturali”, innocue, spesso appellandosi al fatto che una sostanza è necessaria al funzionamento del sistema immunitario o a qualche esame che ne ha evidenziato possibili benefici. E’ così in effetti per moltissimi dei rimedi proposti. Questo non significa però che tutto ciò che ha un effetto in laboratorio o in uno studio si traduca in un vero beneficio per le persone.
Il sistema immunitario deve saper “correre e frenare”
Un sistema immunitario sano è quello che, ci spiegava tempo fa l’immunologo di fama mondiale Alberto Mantovani, sa correre e frenare all’occorrenza. Ovvero, posto che la funzione principale del sistema immunitario è quella di difenderci da virus, funghi e batteri patogeni, ma anche dalla proliferazione incontrollata di cellule proprie dell’organismo (come avviene nel caso dei tumori), un sistema immunitario è efficiente quando entra in azione e si spegne solo quando necessario. Gli estremi – dall’immunosoppressione all’iperattivazione, come si osserva in alcune patologie a base autoimmunitaria, quali sclerosi multipla e alcune patologie reumatiche – sono dannosi allo stesso modo. Gli unici campagna in cui sarebbe possibile parlare di un vero potenziamento del sistema immunitario, precisava Mantovani, erano quello delle vaccinazioni e dell’immunoterapia contro il cancro.
Le regole per un sistema immunitario in salute
Ciò detto, e godendo tutto sommato di buona salute, c’è chi si chiede se c’è qualcosa che possa aiutare a scongiurare o far durare meno anche fastidi generalmente minori (non per questo banali, tengono a sottolineare gli esperti): qualche raffreddore, un’influenza. La regola generale, ripetono esperti ed istituzioni da più parti, è quella di adottare uno stile di vita sano, fatto di: niente fumo e alcol, una buona dose di attività fisica, riposo, una dieta equilibrata e immunizzazioni, in primis, parlando di infezioni stagionali, quelle contro influenza e Covid-19. Eppure, malgrado il parere degli addetti ai lavori si fermi sostanzialmente qui, prolifera il mercato degli integratori per aumentare le proprie difese e potenziare il sistema immunitario.
Abbiamo selezionato alcuni degli ingredienti più rappresentati sul mercato (diversi dei quali hanno vissuto un periodo di rinnovata popolarità con l’arrivo della pandemia) per capire quali sono le evidenze a sostegno dei loro decantati benefici (soprattutto per quel che riguarda le infezioni respiratorie) presenti nella letteratura scientifica e raccolte dagli organi competenti. Con la precisazione che per alcuni di questi ingredienti naturali, al di là delle prove di efficacia, esistono anche dei rischi (basti pensare all’utilizzo dello zinco che in forma spray può determinare la perdita dell’olfatto).
L’echinacea
Tra gli ingredienti più popolari per rafforzare il sistema immunitario troviamo l’echinacea, un tipo di pianta erbacea, di cui si decantano i benefici soprattutto per la protezione dalle infezioni respiratorie. La sua efficacia è stata testata anche all’interno di diverse sperimentazioni cliniche che in alcuni casi hanno dato risultati interessanti. Come ricorda infatti l’ufficio dedicato agli integratori alimentari dei National Institutes of Health, assumere echinacea potrebbe diminuire il rischio di prendersi un raffreddore, senza però influenzarne la durata. Anche per Agenzia europea dei medicinali, attraverso l’ente che si occupa di erbe medicinali, l’echinacea potrebbe essere utile per la prevenzione e il trattamento di raffreddori, per brevi periodi. In questo senso appare dunque effettivamente potenziare le difese immunitarie, ma gli effetti sono piuttosto deboli e non sempre replicabili.
Lattoferrina
Anche la lattoferrina è un ingrediente abbastanza popolare nel campo. Si tratta di una proteina derivata dal latte (presente anche in quello umano) a cui si fanno risalire proprietà antimicrobiche e immunomodulanti, e oggetto di intensa attività di esame scientifica. Alcuni lavori hanno cercato di mettere ordine negli studi che ne illustravano le proprietà. Tra questi una metanalisi australiana pubblicata su Advances in Nutrition: mettendo insieme dati provenienti da diversi studi gli autori concludono che la lattoferrina sembra avere capacità di ridurre i marcatori dell’infiammazione e capacità di ridurre il rischio di infezioni respiratorie nei neonati, “suggerendo un miglioramento della funzione immunitaria”, da approfondire però, scrivono.
Lo zinco
Altro grosso protagonista del campo è lo zinco. Anche in questo caso sono diverse le evidenze a sostegno di un suo possibile utilizzo, anche in osservanza del fatto che nelle persone in cui è carente sembra aumentare il rischio di infezioni. Da più parti, organi diversi, hanno indicato le potenzialità del micronutriente nel ridurre la durata dei sintomi in caso di raffreddore, e in parte anche una parziale azione profilattica. Alcuni ricercatori, come raccontavamo, hanno quantificato questi benefici: è possibile che lo zinco riesca a ridurre di un paio di giorni la durata dei sintomi e (con meno evidenza) a risparmiare una piccola quota di infezioni respiratorie (ma non vale per tutte le infezioni respiratorie, vedi Covid-19), ma su quale sia il modo migliore per assumerlo non ci sono indicazioni precise. Lo zinco però sembra avere qualche beneficio anche nel ridurre la durata degli episodi di polmonite e diarrea nei paesi a basso reddito, aggiungono dagli Nih.
Vitamine
Di certo la C, la D, ma anche A ed E, le vitamine sono ingredienti praticamente immancabili delle formule a sostegno del sistema immunitario. Ma anche qui, come altrove, le prove a sostegno di una loro efficacia come integratori – specialmente quando assunti in assenza di carenze – scarseggiano. La vitamina C per esempio, di cui spesso abbiamo parlato, non può prevenire episodi di influenza né agire una volta che siano insorti fastidi; potrebbe però aiutare a ridurre durata e gravità dei sintomi di un raffreddore, con effetti benefici più marcati nelle persone sottoposte a stress fisico, forse per l’attività antiossidante della vitamina C, spiegano dagli Nih. Ancora meno chiari sono i dati relativi all’assunzione di vitamina D a scopo preventivo, con risultati contrastanti ed evidenze limitate sul rischio di ridurre infezioni respiratorie, sebbene laddove i livelli non siano adeguati si osservi un maggior rischio di infezioni respiratorie. concione analogo per la vitamina A e la vitamina E, che assunta ad alte dosi ha mostrato addirittura di peggiorare i sintomi.
Una lista più esaustiva sulle diverse erbe e minerali comunemente utilizzate a sostegno della funzione immunitaria, con le evidenze raccolte in materia, è presente in una sezione dedicata dei National Institutes of Health.
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di Anna Lisa Bonfranceschi www.wired.it 2024-11-18 05:30:00 ,