Rai, il grande cinema che vedremo sui canali in autunno

Paul Thomas Anderson, Ridley Scott, Ken Loach e Billy Wilder. Sono solo alcuni dei nomi previsti nei palinsesti delle tre reti generaliste, delle cinque tematiche e sulla piattaforma RaiPlay, perché “il cinema per noi non è un tappabuchi, ma un appuntamento fisso su cui puntare sempre più”, sostiene la Direzione Cinema e Serie TV Rai.

Programmati in prima visione produzioni hollywoodiane come House of Gucci di Ridley Scott con Lady Gaga su Rai 1, Sylvester Stallone con Creed su Rai 2, ma anche il pregiato Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson su Rai 3. Su Rai 5 e Rai Play andrà invece in onda il ciclo Bread and Brexit, un focus su Ken Loach con 14 film tra cui gli imperdibili Io, Daniel Blake il 19 settembre e Sorry we missed you il 19 dicembre. Sia questi titoli, sia i 9 film del ciclo su Billy Wilder saranno disponibili anche in lingua originale.

L’intenzione dichiarata è dare spazio al cinema italiano: “C’è una nuova ondata di intenzione di offrire qualità al pubblico“, dice la regista di Settembre Giulia Steigerwalt. “Rai porta sul piccolo schermo i film italiani prodotti da Rai Cinema: è una bellissima connessione che farà bene sia alla TV che al cinema“. Guai a perdersi, allora, su Rai 3 Il bambino nascosto di Roberto Andò con Silvio Orlando, su Rai 2 Freaks Out di Gabriele Mainetti e Diabolik dei fratelli Manetti. Per gli amanti dell’horror su Rai 4 andrà in onda l’ultimo film di Dario Argento Occhiali neri.

Prevista una maratona di film a tema migrazione su Rai Movie il 3 ottobre, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, e una certa attenzione al mondo del documentario su Rai Storia e Rai 3. Consigliamo caldamente Marx può aspettare di Marco Bellocchio, documentario commovente sul fratello gemello del regista, che a 28 anni, nel ’68, si tolse la vita. Il 23 settembre ci sarà intanto Il mondo a scatti, dialogo a due tra la fotografa, sceneggiatrice, regista novantenne Cecilia Mangini e il fotografo e regista Paolo Pisanelli sulla forza trasformativa dirompente delle immagini.