Recensione Nothing Ear (2): buoni ma non stupiscono più

Recensione Nothing Ear (2): buoni ma non stupiscono più

Recensione Nothing Ear (2): buoni ma non stupiscono più


Gli auricolari sono, come dicevamo, identici a quelli precedenti, sempre con il gradevole gioco delle trasparenze e con una ottima indossabilità, migliorata leggermente dai tappi in silicone leggermente più piccoli e più morbidi. Bene anche la certificazione IP55 per la custodia (anche quando è aperta) e IP54 per i TWS.

Dal punto di vista dei comandi il nuovo modello funziona con l’interazione a due dita e non più a singolo tocco, una scelta che rende la gestualità più precisa ma anche meno naturale.

Qualità del suono

Il vero progresso delle Nothing Ear (2) si evidenzia nella qualità sonora che fa ora un concreto passo in avanti e si allinea, in questa fascia di prezzo, agli standard più recenti del mercato. Troviamo infatti sia la tecnologia Dual Connection che permette di collegare gli auricolari a due dispositivi contemporaneamente, sia il pieno supporto al codec LHDC 5.0 e all’Hi-Res Audio.

Il tangibile progresso nell’ascolto è merito inoltre della presenza di un driver dinamico da 11,6 millimetri realizzati con una nuova combinazione di materiali (poliuretano e grafene) che rende la riproduzione delle frequenze alte più ricche e quelle basse più profonde ma equilibrate. In generale il giudizio sull’ascolto con questi auricolari è positivo, c’è di meglio ma ben poco nella sua fascia di prezzo.

Cancellazione del rumore

Gli auricolari Ear (2) sono dotati di un sistema di cancellazione del rumore con una riduzione fino a 40 dB, piuttosto valida ma un gradino leggermente sotto ai Samsung Galaxy Buds 2 Pro e agli Oppo Enco X2. Merita una menzione positiva l’Adaptive Mode, che regola automaticamente il livello di riduzione del rumore in base all’ambiente circostante.

Apprezzabile anche l’utilizzo della tecnologia Clear Voice che grazie all’intelligenza artificiale risulta efficace nel rendere le chiamate telefoniche molto chiare, sia per chi parla sia per chi ascolta, con un’ottimale soppressione dei rumori ambientali.

Personalizzazione

La personalizzazione è probabilmente l’elemento distintivo e vincente di questi auricolari. Nothing ha lavorato parecchio sul software e ha messo a punto un sistema di equalizzazione che si può basare anche sulla reale capacità uditiva di ogni singolo utente. È infatti possibile sottoporsi a un vero e proprio test audiometrico per ottenere la giusta calibrazione del suono a seconda di come sentono realmente le nostre orecchie. Questo aspetto è tutt’altro che banale perché non solo non tutti sentiamo nello stesso modo, ma non di rado c’è una difformità tra l’orecchio destro e quello sinistro. 



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di Mark Perna www.wired.it 2023-04-03 15:04:20 ,

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