Trovare smartphone medi di gamma bilanciati non è semplice ma Xiaomi, con il suo Redmi Note 14 Pro+, prova a mantenere una consolidata reputazione in questa fascia di prezzo anche se il nuovo arrivato costa di più dell’anno scorso. Un aumento non del tutto sostanziato da un incremento di prestazioni tangibile, resta tuttavia un prodotto in grado di soddisfare le esigenze degli utenti attenti al budget ma poco disposti a grandi compromessi.
Design
Il look rispetto al modello precedente cambia, probabilmente in la scelta migliore, pur senza aggiungere alcun tocco di originalità, con un comparto fotografico principale messo in evidenza da un netto distacco dalla scocca. Sale leggermente il peso che arriva a 210 grammi, mentre la leggera curvatura laterale del display, insieme al materiale della back cover, lo rendono più scivoloso.
Tre le colorazioni previste per questo modello: Frost Blue, Midnight Black e Lavander Purple, la versione azzurra è quella più convincente. Confermata la certificazione IP68, quindi la resistenza a polvere e acqua. Le protezioni previste dal costruttore sono Gorilla Glass 7i per la parte posteriore e Gorilla Glass Victus 2 per lo schermo che a sua volta dispone di una pellicola già pre-applicata.
Display
In questo Redmi Note 14 Pro+ si nota un incremento delle prestazioni rispetto all’edizione 2024 grazie a un display Amoled CrystalRes da 6,67 pollici con risoluzione 1,5K. La frequenza di aggiornamento arriva fino a 120 Hz mentre la luminosità di picco raggiunge il buon livello di 3000 nit. In effetti è uno schermo molto luminoso, finemente leggibile anche sotto la luce diretta del sole.
Nativo il supporto all’HDR10+ e al Dolby Visione, bene anche il PWM dimming (Modulazione di Larghezza d’Impulso), a 1920 Hz che, insieme alla riduzione della luce blu e del flickering, aiutano ad risparmiare l’affaticamento soprattutto nell’utilizzo al buio. Buona la calibrazione colori con una profondità colori a 12 bit, dunque la visualizzazione dei contenuti multimediali.
Il lettore di impronti sotto lo schermo funziona senza tentennamenti, un po’ meno brillante e con qualche sbavatura è invece il sensore di prossimità ultrasonico, storico tallone di Achille per i prodotti Xiaomi.
Prestazioni
Il Mediatek dell’anno scorso lascia spazio al processore Snapdragon 7 Gen 3, un buon octa-core da 4 nanometri con una GPU Adreno 710. Questo chipset rende il telefono veloce e reattivo, in linea con le aspettative di un medio di gamma, ma chiaramente non è ai livelli dei primi della classe, anche in casa Qualcomm.
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di Mark Perna www.wired.it 2025-01-22 05:20:00 ,