di Kevin Carboni
I quesiti degli otto referendum sulla legalizzazione dell’eutanasia, della cannabis e in tema di giustizia sono in arrivo sui banchi della Corte costituzionale, per l’ultima prova prima di venire sottomessi al voto popolare. Dopo il via libera dell’Ufficio centrale per il referendum (Ucr) della Cassazione, il 15 febbraio saranno i giudici della Consulta ad analizzare i testi, per verificare che rispettino i necessari requisiti di costituzionalità.
Eutanasia legale
Saranno l’avvocata Filomena Gallo e l’avvocato Massimo Clara, dell’Associazione Luca Coscioni, a sostenere la difesa del giudizio di costituzionalità per il referendum sull’eutanasia legale, che ha raccolto più di 1 milione e 240 mila firme di cui 600 mila attraverso firme digitali per la prima volta in Italia.
I due sono stati nominati dal Comitato promotore del referendum, promosso da decine di organizzazioni, sindacati, partiti e sottoscritto da centouno firme eccellenti, come il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, la scrittrice Dacia Maraini, il matematico Piergiorgio Odifreddi, il teologo Vito Mancuso, Carlo Rovelli, fisico e saggista, don Ettore Cannavera, sacerdote cagliaritano, Chiara Rapaccini, scrittrice e compagna di Mario Monicelli, Massimo Recalcati, psicanalista e saggista, e Ersilia Vaudo Scarpetta, astrofisica, esperta di inclusione nella scienza.
L’obiettivo del referendum
Il referendum vuole abrogare parzialmente l’articolo 579 del codice penale sull’omicidio del consenziente, che impedisce l’introduzione dell’eutanasia legale in Italia. L’articolo in questione, riporta l’Associazione Luca Coscioni, “non è altro che un reato speciale inserito nell’ordinamento per punire l’eutanasia”. Se il referendum dovesse essere approvato, l’eutanasia attiva potrà essere consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, in presenza dei requisiti introdotti dalla cosiddetta sentenza Cappato della Corte costituzionale, quindi la condizione del richiedente di essere capace di intendere e volere, di patire sofferenze intollerabili e essere affetto da patologie irreversibili.
L’eutanasia rimarrà invece punita se commessa “contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni”.
Cosa dice il quesito e come cambierà l’articolo 579
Il cambiamento verrà sottomesso alla cittadinanza italiana tramite il quesito: “Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con R.D. 19 ottobre 1930, n.1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole “la reclusione da 6 a 15 anni”; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole “Si applicano”?
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2022-02-14 15:41:13