REGGIO EMILIA – Quattro messaggi per chiedere “aiuto”. Poi l’ultimo WhatsApp con la posizione del luogo. E un disperato “vienimi a prendere”. Quando la sorella maggiore è arrivata l’ha trovata sul marciapiede, in lacrime: “Mi hanno violentata”. E nelle stesse condizioni l’hanno vista anche i carabinieri a cui ha raccontato la mattinata da incubo: “È successo in quella dimora là”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-02-01 23:01:00 ,bologna.repubblica.it