La svolta, possiamo dire, è arrivata nel pomeriggio. E nemmeno tanto tardi. A un certo punto l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca, considerato l’avversario più temibile dell’ex presidente del Senato Renato Schifani candidato del centrodestra alla presidenza della Regione siciliana, con un post su Facebook ha ammesso la sconfitta: «Io ho perso, ma non credo che i siciliani abbiano vinto». Una sorpresa in fondo, per tutti, visto che lo stesso De Luca aveva qualche ora prima contestato i dati degli exit poll definendoli «farlocchi». E invece quei dati, diffusi domenica sera dalla Rai e curati dal consorzio Opinio si sono rivelati azzeccati almeno nell’attribuzione della vittoria.
Perché per il resto i numeri, come sempre capita in queste occasioni, sono stati e Proseguono a essere ballerini e a volte contraddittori. Da una parte ci sono i dati delle proiezioni molto vicini a quelli degli exit poll, dall’altro i dati reali provenienti dalle 5.295 sezioni dell’isola. In tutti e due i casi comunque l’ex presidente del Senato è stato saldamente in vantaggio e in tutti e due i casi è stata certificata la sconfitta anche della candidata del Pd, l’eurodeputata Caterina Chinnici, e del candidato del Movimento Cinque Stelle Nuccio Di Paola. Irrilevante il peso di Gaetano Armao, ex vicepresidente della Regione che era stato candidato da Azione e Italia Viva.
Micciché: «Finalmente un presidente palermitano»
Tanto comunque è bastato a far sentire i vertici del centrodestra siciliano con la vittoria in tasca. Primo tra tutti il commissario di Forza Italia Gianfranco Micciché, che è stato l’acerrimo avversario di una ricandidatura dell’uscente Nello Musumeci eletto invece al Senato con oltre 105mila voti. Micciché non ha dubbi: «Il voto disgiunto forse c’è stato al contrario. Abbiamo passato un mese di strazio, tra accuse di tutti i tipi, sospette e zizzanie, invece come vedete non esiste nessun voto disgiunto. Qualche voto disgiunto è assolutamente fisiologico e comunque Renato Schifani è già sopra il 40%, quindi abbiamo il presidente della Regione nuovo. Questo è sicuro. Sono contento che sia una persona palermitana e di Forza Italia. Per me, che rappresento Forza Italia da trent’anni e sono palermitano, è una grande soddisfazione. Sono veramente felice».
Schifani: «Questa è la vittoria di tutto il centrodestra»
E nella serata di lunedì è stato lo stesso Schifani a parlare da presidente della Regione con i giornalisti, tornando su alcuni punti peraltro dibattuti in campagna elettorale: dalle misure per contrastare le infiltrazioni mafiose nella spesa del Pnrr ai termovalorizzatori: «È una vittoria di tutto il centrodestra. Tutti avranno pari dignità, al di là dell’entità dei consensi che influiranno sulla composizione della giunta. Ma ribadisco che sarà il governo delle competenze – dice Schifani –. Ringrazio Berlusconi, Meloni, Salvini, Romano, Totò Cuffaro quando mi hanno dato la notizia della candidatura. Questa vittoria favorirà il popolo siciliano, perché ci sarà sinergia col governo nazionale. Se avessimo potuto votare anche la mattina del lunedì avremmo avuto probabilmente una presenza maggiore. Non c’è dubbio che viviamo un momento in cui certo elettorato è scoraggiato, ma non dimentichiamo che vengono da un periodo difficile come il Covid e il caro bollette, e lo scoramento della politica. Sta a noi politici dare delle risposte e assumere una credibilità».
«No a mediazioni al ribasso»
Schifani ha rivendicato le sue doti di mediatore, quelle che lo hanno portato a essere candidato presidente e a far ritrovare l’unità al centrodestra siciliano: «Io darò il massimo, lo farò confrontandomi, sono visto come un mediatore, ma mediare significa, a volte, farsi convincere dal proprio interlocutore – dice –. Ci attendono giornate complicate e difficili. Quello che chiedo ai siciliani è di avere un pizzico di pazienza. Ma una cosa è certa: non accetterò mediazioni al ribasso, non fa parte della mia storia».