Author: Valentina Santarpia
Data : 2023-01-30 12:50:02
Dominio: www.corriere.it
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La premier parla ai sindaci di paesi sotto i 15 mila abitanti, riuniti da Poste Italiane per il lancio di Polis: «Prendiamo esempio da loro: fanno praticamente di tutto e incontrano faccia a faccia ogni giorno i loro concittadini»
Sono un esempio di «dedizione, generosità e creatività», ma anche di unione, capacità di fare squadra, «rivolgersi a un Paese unito e unico, con il dovere di assicurare a tutti gli stessi diritti, gli stessi servizi»: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, invitata a parlare ai sindaci dei paesini sotto i 15 mila abitanti per il progetto Polis di Poste Italiana, è prodiga di complimenti per i primi cittadini, ma li adotta anche come modello per lanciare un messaggio politico forte a chi vede corsie differenziate: «Remare insieme, accantonare beghe e personalismi», suggerisce Meloni, perché «l’Italia è una sola, unica e unita», scandisce il presidente del Consiglio che garantisce sull’impegno per la coesione del Paese e assicura al contempo che «non ci saranno cittadini e aree del Paese di serie A e di serie B». E poi affonda: «Di fronte alle sfide che abbiamo davanti, tutti i livelli istituzionali devono darsi lealmente aiuto a vicenda. Nel tempo che viviamo, nella congiuntura in cui siamo chiamati a operare penso che non ci sia spazio per personalismi, per le piccole beghe politiche sulla pelle dei cittadini
». Di fronte ai mormorii, ai contrasti sotterranei tra ministri, alle rivendicazioni seminascoste, che negli ultimi giorni hanno viaggiato dalle accise alle nomine al decreto benzina, lei pensa piuttosto che «si debba lavorare tutti insieme, con lealtà, nel rispetto delle differenze ovviamente, perché questa nazione ha bisogno della responsabilità della sua classe dirigente».
Meloni, che «è riuscita a fare il presidente del Consiglio, ma non il sindaco»- ironizza- sa che il lavoro del primo cittadino «è un impegno che non conosce pause, non ha confini e quasi sempre non può contare sugli strumenti e le risorse necessarie per fare bene questo lavoro. Una sfida più impegnativa per chi è sindaco di un comune sotto i 15mila abitanti, perché quegli strumenti e risorse sono spesso ancora inferiori». La premier, ai circa 7 mila sindaci seduti, spiega di sapere che sono loro «oggi più di ieri, la prima fila dell’impegno politico, fanno il lavoro più difficile di chi è chiamato a fare chi sceglie la strada della politica, di rappresentare i cittadini». Ed è per questo che il governo «li ringrazia per la dedizione, la generosità e per la creatività con cui molto spesso fanno il loro meglio per dare risposte ai cittadini nelle condizioni difficili in cui i comuni si trovano oggi». Ma invita anche tutti a prendere «esempio dall’amministrazione dei sindaci dei Comuni sotto i 15mila abitanti, quelli che fanno praticamente di tutto e che incontrano faccia a faccia ogni giorno i loro concittadini. Soprattutto, rivolgersi a un Paese unito e unico».
Parla, la presidente del Consiglio di «una sola Italia, con servizi uguali per tutti e diritti uguali per tutti, una sola Italia nella quale lo Stato e le sue articolazioni si mettono insieme al servizio dei cittadini, invece di considerare, come a volte è accaduto, che i cittadini fossero al servizio delle istituzioni». «Una sola Italia – riprende – nella quale nessuno possa sentirsi escluso, o figlio di un dio minore, o abbandonato dalle istituzioni. Una sola Italia che lavora insieme per essere più moderna e inclusiva». «Questa nazione può ancora essere moderna, un esempio da seguire per gli altri, un modello che gli altri copino», esorta ancora Meloni dicendo che «abbiamo insegnato tanto ma l’Italia può ancora insegnare tanto e non dobbiamo dimenticarlo».
A margine, la premier ha parlato anche del caso Cospito: «Credo che lo Stato non si debba fare intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari».
30 gennaio 2023 (modifica il 30 gennaio 2023 | 14:25)
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