«Non ho bisogno di litigare con Dario (Nardella), è semmai lui che ne ha bisogno per far carriera nel Pd, come ho avuto modo di capire quando recentemente è venuto a trovarmi». Matteo Renzi alza ancor di più la posta nella lotta al suo ex delfino Dario Nardella. E lo fa in un incontro convocato stamane proprio di fronte a Palazzo Vecchio, dove insiste prima sul tema delle multe: «Proponiamo di destinare i 20 milioni di euro incassati in più quest’anno dal Comune alla sicurezza stradale, abbiamo appena lanciato una petizione».
L’ex premier non può schivare le domande sulle conseguenze politiche della sua battaglia:«Non ritirerò l’assessora Titta Meucci dalla giunta di Firenze», dice, dando corso alla«strategia della tensione» rimanendo con la sua componente al governo della città. «Le multe sono aumentate del 620 % negli ultimi 3 mesi. È ipocrita e immorale: è questa la battaglia da fare, dove sono i Consiglieri comunali? Se è vero che non si vuol far cassa allora seguiamo la via che proponiamo: la differenza guadagnata in più si destini, con l’avallo delle associazioni che si occupano di questo, al miglioramento della sicurezza sulle strade».
«Nardella è un amico e non ho mire politiche. Siccome deve fare il congresso (nazionale del Pd, ndr) deve far vedere che litiga con me. Non sarà né il primo nè l’ultimo di quelli che hanno avuto riconoscimenti da me che poi si mettono a farmi la guerra». E ancora: «Il prossimo sindaco di Firenze non lo decide nè Renzi nè Nardella. Sulle multe hanno anno fatto una bischerata enorme, non avrei mai organizzato questo incontro se l’assessore Giorgetti, un altro miracolato dal renzismo, non avesse fatto dichiarazioni che andavano contro la mia storia di attenzione alla sicurezza stradale».
15 ottobre 2022 | 12:49
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, 2022-10-15 10:24:07 ,