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Presenti Laura Boldrini e Sandra Zampa (Pd), Nicola Fratoianni e Ilaria Cucchi (Avs), Ivan Scalfarotto (Iv). Il disappunto del ministro degli Esteri per la scelta dei giudici. Schlein: uno schiaffo
Di nuovo in catene. Respinta la richiesta di arresti domiciliari. Ilaria Salis, dopo 13 mesi di detenzione, rimarr in carcere. Ma la decisione e le immagini che arrivano da Budapest non piacciono neanche a destra, nemmeno a Fratelli d’Italia: il partito della premier azionista di peso in Ecr, l’eurogruppo che sembra il pi probabile approdo di Fidesz, il partito del presidente ungherese Viktor Orbn.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (FI) non nascondo il disappunto: Il giudice non ha voluto concedere i domiciliari, secondo me sbagliando. Per, politicizzare questa vicenda non fa bene alla detenuta. Un riferimento ai rappresentanti dell’opposizione che hanno partecipato ieri all’udienza di Ilaria Salis. A Budapest c’erano infatti l’ex presidente della Camera Laura Boldrini e Sandra Zampa (Pd), Nicola Fratoianni e Ilaria Cucchi (Avs), Ivan Scalfarotto (Iv). Il gruppo italiano, con anche una delegazione di Giuristi democratici, il fumettista Zerocalcare e alcuni amici della Salis stato anche intimidito da alcuni ungheresi, forse amici dell’uomo per la cui aggressione Salis in carcere.
Molto dura la segretaria pd Elly Schlein. I fatti di ieri sono uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra…
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di Marco Cremonesi
www.corriere.it
2024-03-28 20:32:24 ,