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Il bilancio della premier (che pranza con gli alleati Salvini, Tajani e Lupi) dopo le Regionali che hanno visto la vittoria di Marco Marsilio. Il centrosinistra in difficoltà
Proprio come dopo la sconfitta in Sardegna, il giorno dopo la vittoria in Abruzzo Giorgia Meloni mette insieme gli alleati a pranzo. Al tavolo, subito prima del Consiglio dei ministri, la presidente del Consiglio, i due vicepremier Matteo Salvini (segretario della Lega) e Antonio Tajani (segretario di Forza Italia), e il capo politico di Noi moderati Maurizio Lupi. Obiettivo dichiarato: l’agenda di governo. Che qualche considerazione veloce sul voto ci sia stata o no, questa volta l’animo è sollevato.
Specularmente nel centrosinistra si ragiona intorno a una delusione. Con Elly Schlein che può almeno celebrare il raddoppio del consenso del suo Pd e non molla la sua linea: «Bisogna continuare a investire sull’unità», sprona gli alleati, perché «è la sola strada per costruire un’alternativa solida». E
Giuseppe Conte
costretto a registrare «il risultato modesto» del M5S e ad avviare una riflessione sull’«area del non voto». Stessa riflessione inevitabilmente anche per il delusissimo Carlo Calenda di Azione: «Basta parlare di vento che cambia. La lezione è che alle Regionali l’elettorato di opinione non va ai seggi». E il campo largo? «Non esisteva e non esiste».
Le sue considerazioni, Meloni le affida a un video diffuso sui social. «Le mie…
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di Adriana Logroscino
www.corriere.it
2024-03-11 19:59:21 ,