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Scoppia il caso Azione (che aveva quasi trovato l’accordo): Calenda medita di proporre a Schlein e Conte la candidatura di Pittella e, di fronte a un loro rifiuto (scontato) potrebbe decidere di appoggiare il governatore uscente, Vito Bardi, del centrodestra
Elly Schlein insiste: «Uniti si vince o si perde, ma divisi non si gioca proprio la partita. E io preferisco avere perso con una coalizione unita perché non abbiamo preso abbastanza voti, piuttosto che perdere per le divisioni nel campo delle opposizioni». Dopo la sconfitta in Abruzzo, però, il futuro del campo largo non è roseo. Come si arguisce chiaramente dallo sfogo del leader di Azione Carlo Calenda: «Ne ho piene le balle di questo campo», sbotta l’ex ministro.
E adesso, in Basilicata, l’intesa tra tutti i partiti dell’opposizione appare improbabile.
Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno cercato di trovare la quadra — tra di loro e con Angelo Chiorazzo, candidato formalmente ancora in campo — su un nome che vada bene a tutti e tre. È stato individuato quello di Nicola Valluzzi, sindaco di Castelmezzano ed ex esponente del Partito democratico. La sua è una candidatura che ha il via libera dei dem, dei 5 Stelle e di Chiorazzo medesimo, visto che Valluzzi è un fedelissimo dell’imprenditore di Senise di cui ha sostenuto la discesa in campo con il movimento cattolico Basilicata casa comune.
Tutto risolto? Giammai. Perché nell’ansia di trovare un accordo tra…
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di Maria Teresa Meli
www.corriere.it
2024-03-12 19:53:40 ,