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L’economista del Carroccio: «Gli accessi abusivi sul mio partito? Così passa la voglia di impegnarsi in politica»
L’accesso illegittimo alle banche dati «devasta la democrazia, non solo le persone». Claudio Borghi, economista della Lega, è tra gli «scrutati» dagli spioni su cui sta indagando la procura di Perugia: «Perché casi come questi fan passare a gente potenzialmente valida la voglia di impegnarsi. Se una persona sa che non appena si avvicina alla nostra area, partono le procure e gli spioni, dice “preferisco vivere”».
Anche lei si interroga sui possibili «mandanti» degli accessi, che hanno riguardato particolarmente la Lega?
«Per evitare di fare la parte del coinvolto personalmente, vorrei spersonalizzare la questione. Immaginiamo quindi che fosse venuto fuori ai tempi di Berlusconi che i giornalisti del Giornale, in combutta con agenti deviati, facevano centinaia di accessi illegittimi per costruire dossier su Prodi o altri esponenti della sinistra, lei si sarebbe chiesto chi è il mandante?».
È impensabile che ad essere «scrutati» fossero i politici di centrodestra semplicemente perché stavano arrivando al potere?
«Io credo che il punto sia una certa mentalità che si trova a sinistra. La vedi sui giornali, ma non solo. C’è chi intende la competizione politica in modo, diciamo così, estremamente spregiudicato. E lo vedi in tutto, persino negli artisti non di sinistra esclusi dai circuiti che contano….
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di Marco Cremonesi
www.corriere.it
2024-03-08 21:21:18 ,