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Pd e M5S insieme in quasi due capoluoghi su tre
Dichiarazioni di fuoco, scontri verbali, candidati contrapposti dopo gli strappi (in Piemonte e a Bari) e tutti a interrogarsi: ma l’asse Pd-M5S regge o non regge? A guardare i territori lo stato di salute dell’alleanza sembra tutto diverso rispetto alle contrapposizioni degli ultimi giorni. Alle prossime Comunali (in programma a giugno) si voterà in 29 capoluoghi: in due casi su tre Pd e M5S sosterranno il medesimo candidato sindaco. Con epiloghi al limite del paradosso (elettorale). Duellanti a Bari, 150 chilometri più a sud, dem e stellati sono uniti a Lecce nel nome (e per la riconferma) di Carlo Salvemini. «Abbiamo trovato un’intesa sulle cose da fare e siamo pronti a raccogliere questa sfida», ha commentato poche settimane fa il deputato e coordinatore regionale Leonardo Donno. E anche in Piemonte, nonostante siano avversari alle Regionali, Pd e M5S puntano a un’alleanza a Verbania e Biella.
Gli accordi nei capoluoghi potrebbero essere oltre venti. Spesso e volentieri a far da traino ci sono candidati dem. Emilia-Romagna e Molise sono regioni da en plein (asse 5 capoluoghi su 5 in quella che una volta era la culla del Movimento e accordo sia a Campobasso sia a Termoli nel Sud). Anche in Sardegna, complice l’effetto-Todde, il patto elettorale (a Cagliari e Sassari) sembra di ferro. A Rovigo, invece, i Cinque Stelle puntano sull’ex dem Edoardo Gaffeo, sindaco che si è dimesso…
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di Emanuele Buzzi
www.corriere.it
2024-04-07 20:03:47 ,