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La senatrice del Pd e le liste per le elezioni europee di giugno: «Marco Tarquinio? I candidati rispecchino la linea del partito»
Liste competitive aprendo anche al civismo sì, ma non a danno degli uscenti e, tra loro, soprattutto delle donne. Dentro il Pd il dibattito sulle scelte da compiere in vista delle prossime elezioni europee è acceso. Simona Malpezzi, senatrice, ex capogruppo dem a Palazzo Madama, ne spiega le ragioni.
Senatrice Malpezzi, ci sono candidature sul tavolo che vi preoccupano?
«Le preoccupazioni sono quelle emerse durante la segreteria e che abbiamo ribadito. È giusto che si continui con un confronto costruttivo per arrivare ad avere le liste il più competitive possibile. Dovranno tenere insieme la giusta apertura al civismo con la valorizzazione di chi ha lavorato in Europa in questi anni, anche con ruoli di rilievo. E chi ha maturato competenza sui territori deve avere spazio».
L’obiezione nei confronti di candidati esterni al partito è quindi a tutela degli uscenti?
«Obiettiamo all’ipotesi che tutti i capilista siano esterni. Anche per l’immagine di un Pd che invece ha personalità appartenenti alla sua storia che possono guidare le liste. Si rischia di sminuire il valore della classe dirigente del partito».
Si riferisce anche al rischio che Stefano Bonaccini non sia capolista?
«Io ritengo che il presidente del partito, così come la segretaria, se si candidano, debbano guidare la lista».
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di Adriana Logroscino
www.corriere.it
2024-03-28 19:49:47 ,