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Il meccanismo che mira alle riserve di Mosca: dal 2 aprile milioni di persone potranno collegarsi in Rete e depositare una richiesta di indennizzo per danni. L’avvocato di Kiev che gestisce l’ente, Markiyan Kliuchkovskyi: «La Russia ha il dovere legale di pagare»
C’è un piccolo ufficio in affitto all’Aia, a due passi dal palazzo finto-rinascimentale della Corte internazionale di giustizia, dove ormai tutto è pronto. Ci lavora un avvocato 40enne di Kiev, Markiyan Kliuchkovskyi, con quattro o cinque colleghi che tra pochi giorni entreranno nella fase febbrile della loro missione: martedì si apre la raccolta digitale delle richieste di danni alla Russia da parte di singoli cittadini ucraini, di imprese o altre organizzazioni e da parte dello Stato colpito dall’aggressione di Mosca; il punto di arrivo potrebbe essere la confisca, su basi perfettamente legali, delle riserve sovrane russe intrappolate in Occidente per varie centinaia di miliardi di dollari.
Dal 2 aprile milioni di persone in Ucraina potranno collegarsi in rete e depositare una richiesta di indennizzo per danni da parte della Federazione russa, suddivisi in decine di categorie diverse: morte di un familiare, lavoro forzato, deportazione di bambini o di adulti, tortura o violenza sessuale, privazione dell’accesso alle cure sanitarie o alla scuola, distruzione di immobili, perdita del lavoro o dell’impresa, migrazione forzata interna o verso l’estero, danni…
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di Federico Fubini
www.corriere.it
2024-04-01 17:49:09 ,