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L’Europa va verso la guerra? Ammetterlo non è più una fantasia. L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per la Politica Estera e di Sicurezza Comune Josep Borrell si è espresso con gravezza sul tema. Per la prima volta, il navigato politico spagnolo ha pronunciato il concetto tabù. A Bruxelles, infatti, ha affermato: “Una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa non è più una fantasia“.
La guerra in Europa non è più un pensiero remoto
Borrell si inserisce in un filone consolidato. A gennaio Grant Shapps, segretario alla Difesa britannico, ha ricordato che dal lungo dopo-guerra l’Europa è entrata in una fase di “pre-conflitto”. In primavera sono arrivate prima le uscite di Emmanuel Macron sul possibile invio di truppe francesi in Ucraina, il Consiglio Europeo del 21-22 marzo sull’economia di guerra e le parole del premier polacco Donald Tusk sul timore del conflitto nel Vecchio Continente.
Il tema evidenziato dall’ex ministro degli Esteri di Pedro Sanchez è attuale. L’Europa ha visto tornare ai suoi confini la guerra convenzionale tra Stati sovrani. Spesso nel tema del “ritorno della guerra” si sottovaluta il ruolo giocato, negli Anni Novanta, dagli otto anni di massacri nei Balcani tra il 1991 e il 1999, anni divorati da una serie di massacri. Quelle guerre sono oggetto di una rimozione collettiva. L’Europa si trova di fronte alla prospettiva di una mobilitazione militare avendo appaltato la sua sicurezza ad attori…
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di Andrea Muratore
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2024-04-09 09:50:00 ,