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Il 27% ritiene il risultato una vittoria in particolare di Fratelli d’Italia. Il 37% ritiene il campo largo non competitivo con a coalizione avversaria
Il vento della riconquista, auspicato dal centrosinistra, in Abruzzo non ha soffiato.
Nel nostro ultimo articolo dicevamo che solo uno scatto emotivo, che avesse portato alla mobilitazione dell’elettorato del campo largo, avrebbe potuto mettere in discussione la vittoria del centrodestra nella regione. Come abbiamo visto, questo scatto non c’ stato, anzi la partecipazione stata, sia pur di poco, inferiore alle precedenti elezioni regionali.
L’analisi del voto, consegnataci dall’Istituto Cattaneo, segna sostanzialmente un fenomeno contrario: il centrodestra, citiamo, si consolida
grazie ad un astensionismo relativamente basso tra i suoi elettori e al recupero soprattutto da elettori del cosiddetto Terzo polo; il centrosinistra (o, meglio, il campo larghissimo) soffre di fuoruscite pi consistenti verso l’astensione (gli elettori pentastellati pi degli altri non sono andati a votare) o di flussi verso il centrodestra da parte degli elettori dell’area Azione/Italia viva, che per oltre il 40% (dati relativi alla citt di Pescara) hanno scelto Marsilio.
Gli italiani, anche in questo caso, hanno guardato con un’apprezzabile attenzione questa competizione: quasi due terzi hanno seguito i risultati. E gli aspetti che pi hanno colpito sono proprio quelli che erano al centro dei…
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di Nando Pagnoncelli
www.corriere.it
2024-03-15 20:40:59 ,