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Tutti sanno quanto la «lobby pugliese» abbia pesato durante il secondo governo Conte tra Pd e M5S
Lentamente, la cosiddetta questione morale sta investendo anche il M5S. Il trionfalismo col quale Giuseppe Conte ieri ha annunciato l’uscita di quattro consiglieri, tra cui un’assessore, dalla giunta regionale pugliese non cancella un imbarazzo evidente. La decisione arriva una settimana dopo l’inizio dello scandalo che ha travolto il Pd e l’alleanza coi grillini. E Conte l’ha bilanciata con riconoscimenti generosi e una visita al governatore Michele Emiliano, al quale ha proposto un «protocollo per la legalità»; con ipotesi di assessorato ad hoc.
Insomma, lo sfondo rimane torbido e avvelenato da polemiche pretestuose. Anche perché dal partito di Elly Schlein cominciano ad arrivare reazioni stizzite per le virate contiane. Un teorico dell’asse sinistra-M5S come l’ex ministro Andrea Orlando ricorda che il grillismo «nato per rinnovare la politica ha subito il più grande fenomeno trasformistico nella scorsa legislatura da quando esiste il Parlamento». «Quasi metà dei parlamentari — aggiunge — hanno cambiato casacca. Quindi trasformismo e cambio di schieramento. E ora una parte importante dei loro ex parlamentari fanno i lobbisti».
È una fotografia impietosa, e insieme un avvertimento a non perseverare negli attacchi: come se esistesse un serbatoio di recriminazioni contro il Movimento pronto a essere scaricato dal Pd se…
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di Massimo Franco
www.corriere.it
2024-04-11 18:53:29 ,