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Dall’altra parte, Guerini evoca un «rassemblement»
La differenza che c’è tra centrodestra e centrosinistra è una foto, che in politica certifica l’esistenza di un’alleanza. Da una parte cambiano i leader, ma la foto è sempre quella. Dall’altra, invece, manca sempre qualcuno.
Nel centrodestra i leader appaiono sul palco magari incerottati, con i segni evidenti dell’ultima rissa, però si mettono ogni volta in posa insieme. È accaduto anche ieri in Basilicata, al termine dell’ennesima settimana trascorsa a litigare, con Forza Italia e Lega protagonisti di una contesa che vale il secondo posto tra i partiti della coalizione alle Europee. E se prima era stato Matteo Salvini a soffiare agli alleati un portatore di voti come Aldo Patriciello, ora è Antonio Tajani a ricambiare: ha ingaggiato l’ex capogruppo del Carroccio, Marco Reguzzoni, candidandolo come indipendente nelle liste di Forza Italia, «perché — gli ha spiegato il ministro degli Esteri — bisogna recuperare l’elettorato del Nord scontento che cerca ancora una rappresentanza».
Un altro dito nell’occhio dei leghisti, giusto nei territori che fino a ieri erano un loro dominio. Un’altra operazione come quella fatta con Flavio Tosi in Veneto, dove Luca Zaia — per reagire alla postura attendista degli azzurri sul federalismo — ha annunciato l’esclusione di Forza Italia dalla maggioranza regionale. In realtà gli azzurri erano esclusi fin…
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di Francesco Verderami
www.corriere.it
2024-04-19 20:10:49 ,