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L’Italia apre a un eventuale invio di truppe di pace. Borrell: ipotesi di estendere le sanzioni Ue contro l’Iran
BRUXELLES «Voglio usare le stesse parole del segretario generale dell’Onu: siamo sull’orlo di un abisso. E dobbiamo allontanarci da questo abisso. Perché alla fine saremo in piena guerra ed è ciò che non ci serve, non ne ha bisogno l’intera regione, né la gente di Gaza». È il messaggio del capo della diplomazia europea Josep Borrell, al termine del Consiglio degli Esteri straordinario in video conferenza, convocato dopo «l’attacco senza precedenti» dell’Iran a Israele.
«Non dimentichiamo Gaza — ha detto Borrell — perché non ci sarà possibilità di costruire una pace durevole nella regione se non verrà risolto il conflitto israelo-palestinese». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla vigilia del G7 di Capri, ha ribadito che per arrivare alla pace in Medio Oriente l’unica via è quella dei due popoli e due Stati, come sostiene anche l’Ue, e che l’Italia sarebbe pronta a fare di più, mettendo le sue truppe a disposizione di un contingente internazionale di peacekeeping sotto l’egida dell’Onu e che potrebbe essere guidato da forze arabe: «Siamo pronti a fare la nostra parte per la pace — ha detto — così come stiamo facendo in Libano».
«Non era un meeting regolare — ha spiegato Borrell —. Quindi non abbiamo preso decisioni ma fornito indicazioni politiche». C’è stata una…
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di Francesca Basso
www.corriere.it
2024-04-16 20:32:40 ,