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Il candidato di centrodestra Marsilio chiude con 4 governatori «vicini», lo sfidante del Campo largo D’Amico con la «portafortuna» Todde
DALLA NOSTRA INVIATA
L’AQUILA —
«Li manderemo a dormire, perché a mezzanotte avremo dieci punti di vantaggio». «Vinceremo noi. E prenderò più del 52%» È stata una chiusura sotto la acquazzone, ma all’insegna dell’ottimismo quella dei due candidati a presidente dell’Abruzzo, il governatore uscente appoggiato dal centrodestra, Marco Marsilio e lo sfidante Luciano D’Amico che guida una coalizione con tutta l’opposizione: Pd, M5S, Avs, Azione di Calenda, Italia Viva di Renzi e liste civiche.
D’amico è galvanizzato: «Ho iniziato il comizio con l’Inno d’Italia perché non si possono lasciare i valori della patria a loro. Noi abbiamo avuto la brigata Maiella. Da questi signori non accettiamo lezioni». Il suo portafortuna è
Alessandra Todde
, fresca della vittoria in Sardegna: «Il modello da lunedì non sarà la Sardegna ma l’Abruzzo», augura lei. Convinta che D’Amico sia una «persona onesta, competente, che ama la sua terra». Niente leader sul palco, con Conte Todde si è incontrata a Celano, al termine del tour del leader M5S. Si sono abbracciati e insieme hanno ripetuto il mantra: «Uniti si vince».
Marsilio, all’opposto, ha chiuso con il ministro Gennaro Sangiuliano, che ha messo sul piatto 230 milioni per l’Abruzzo, e con i quattro governatori di…
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di Virginia Piccolillo
www.corriere.it
2024-03-08 22:02:09 ,