rewrite this title Schieramenti attraversati dalle ambiguità anti Nato- Corriere.it

Formalmente, la maggioranza rimane compatta sulla politica estera. La Lega arriva a sostenere che Giorgia Meloni sarebbe in sintonia con Matteo Salvini perch boccia l’invio di soldati in Ucraina e dunque un’escalation militare: un no in realt anticipato dal ministro degli Esteri e vicepremier di FI, Antonio Tajani, che aveva smentito pubblicamente Salvini sul voto russo. Silenzio, invece, sulle parole corrosive di Meloni nei confronti di Vladimir Putin e su un eventuale negoziato: a conferma che le posizioni nel governo sono divergenti.

Come ci si pu sedere al tavolo delle trattative con chi non ha mai rispettato gli accordi?, ha chiesto retoricamente Meloni alludendo a Putin e forse rivolta, in modo implicito, all’alleato. E ancora, parlando al Senato: Ribadiamo la nostra condanna per lo svolgimento di elezioni farsa nei territori ucraini occupati dai russi, e per le vicende che hanno portato al decesso in carcere di Aleksei Navalny. Si tratta di giudizi taglienti, che sottolineano quanto siano stati lunari quelli di Salvini; e quanto imbarazzanti per il governo nella loro indulgenza verso Putin.

Ma col passare delle ore l’isolamento del leader leghista diventato pi marcato. E il goffo tentativo di trovare qualche…