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Perché leggere questo articolo? La mancata candidatura alle Regionali in Basilicata di Roberto Speranza è un caso. Il leader di Alleanza Verdi e Sinistra sarebbe il candidato ideale per evitare il disastro del Campo Largo. Ma lui ha rifiutato. L’ex ministro della Salute dichiara di non voler scendere in campo perchè sotto scorta a causa delle minacce dei no-vax. Ma c’è dell’altro.
“Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto, / vidi e conobbi l’ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto“. Ogni diniego è un’occasione buona per scomodare il Canto III dell’Inferno. Quasi 700 anni e 200 km separano Papa Celestino V (nato a Sant’Angelo Limosano, provincia di Isernia, intorno al 1210) e l’ex ministro Roberto Speranza (nato a Potenza, Basilicata, nel 1979). Entrambi apposero un gran rifiuto. Uno il soglio di San Pietro, l’altro la candidatura alle Regionali in Basilicata. Al primo è spettata l’immortalità coi versi danteschi, nel caso del secondo di “divino” c’è poco. Ma la vicenda del campo largo in Basilicata ha molto della commedia.
Le ragioni del gran rifiuto di Speranza
Tre candidati in un settimana. La Basilicata è la quintessenza del “Campo Largo”: un pasticciaccio brutto. Dalla terra dell’Amaro Lucano arriva una storia da Bar Sport. Angelo Chiorazzi prima, Domenico Lacerenza poi, e infine Piero Marrese (forse). Sono i tre candidati su cui il centrosinistra si è incartato in meno di una settimana. In Basilicata si…
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di Stefano Marrone
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2024-03-20 10:45:00 ,