di Tommaso Meo
Clearview Ai è sulla buona strada per ricevere un brevetto statunitense per la sua tecnologia di riconoscimento facciale che vende a clienti governativi, comprese le forze dell’ordine. Secondo quanto scrive Politico, alla società è stato inviato un “avviso di concessione” dall’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, il che significa che una volta pagate le tasse amministrative richieste, il brevetto sarà ufficialmente approvato.
Clearview Ai costruisce il suo database di riconoscimento facciale utilizzando immagini di persone che prende dai social media e dal web, una pratica che in passato ha attirato diversi dubbi sull’azienda americana. La domanda di brevetto dell’azienda descrive in dettaglio l’uso di un web crawler per acquisire immagini che il suo algoritmo di apprendimento automatico può utilizzare per trovare e identificare le corrispondenze. Il ideatore di Clearview Ai, Hoan Ton-That ha detto a Politico che si tratterà del primo brevetto di riconoscimento facciale che coinvolge “dati internet su larga scala”.
I critici sostengono che il “motore di ricerca per volti” di Clearview Ai violi la privacy delle persone e che potrebbe danneggiare le minoranze. La tecnologia sarebbe infatti meno accurata nell’identificare persone di colore e donne, portando potenzialmente a falsi arresti se utilizzata dalle forze dell’ordine.
L’anno scorso, la società ha detto che la sua tecnologia è stata utilizzata da oltre 2.400 agenzie di polizia – tra cui l’Fbi e Dipartimento di sicurezza nazionale – per identificare i sospetti. In seguito alla rivolta del Campidoglio di gennaio, Clearview Ai ha affermato che l’uso della sua tecnologia da parte delle forze dell’ordine americane è nettamente aumentato.
Clearview Ai ha interrotto la vendita della sua tecnologia a società private dopo che l’American civil liberties union ha citato in giudizio la società l’anno scorso per aver violato l’Illinois biometric information privacy act. Riguardo alla possibilità che il brevetto di Clearview Ai possa lasciare spazio in futuro all’utilizzo da parte del motore di ricerca anche da parte di privati Ton-That ha confermato che Clearview non ha intenzione di vendere a nessuno oltre a clienti governativi.
Fuori dagli Stati Uniti, però, diversi governi tra cui quelli dell’Australia e Regno Unito hanno ritenuto che il riconoscimento facciale di Clearview Ai, così com’è ora, non rispetti le leggi nazionali sui dati. A novembre, il governo australiano ha ordinato alla società di cancellare il database di tutti i suoi cittadini e pochi giorni fa anche l’autorità per la tutela dei dati britannica si è espressa in via preliminare contro la società americana e i suoi metodi sanzionandola con una multa.
L’attività di Clearview Ai non è vista di buon occhio nemmeno dalle grandi aziende tecnologiche come LinkedIn, Facebook, Twitter e YouTube che l’anno scorso hanno inviato lettere di diffida chiedendo che la società smettesse di raschiare immagini e video dalle loro piattaforme.
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www.wired.it
2021-12-06 12:12:56