di Tommaso Meo
L’autorità britannica per la privacy dei dati ha multato la società americana di riconoscimento facciale Clearview Ai per 17 milioni di sterline (22,6 milioni di dollari) per non aver rispettato le leggi nazionali sulla protezione dei dati. L’Information commissioner’s office (Ico) ha fatto sapere che di avere sanzionato Clearview Ai per non aver informato i cittadini britannici che stava raccogliendo miliardi di foto da siti come Facebook, Instagram e LinkedIn per costruire il suo software di riconoscimento facciale.
Clearview Ai vende la sua tecnologia, allenata grazie a queste immagini, alle forze dell’ordine e ad altri clienti. Il sistema consente a un utente di caricare una foto di un volto e trovare corrispondenze in un database di miliardi di immagini raccolte da internet e dai social media. L’Ico ha inoltre inviato alla società un avviso provvisorio chiedendo di interrompere l’ulteriore trattamento dei dati dei cittadini del Regno Unito e di eliminare tutti i dati già in suo possesso. Clearview Ai può ancora contestare la multa e le accuse di violazione dei dati, mentre l’Ico ha fatto sapere che prenderà una decisione definitiva sulla sanzione entro la metà del 2022.
Il pronunciamento dell’autorità britannica per la privacy dei dati segue un’indagine congiunta su Clearview Ai condotta insieme all’Australian information commissioner (Oaic). L’Oaic già, all’inizio di questo mese, aveva ordinato a Clearview di cancellare i dati dopo aver scoperto che violavano le leggi nazionali.
La commissaria britannica per le informazioni, Elizabeth Denham, ha scritto in una nota di avere “notevoli preoccupazioni sul fatto che i dati personali siano stati elaborati in un modo che nessuno nel Regno Unito si sarebbe aspettato”. Tra le violazioni evidenziate c’è il mancato trattamento delle informazioni delle persone in modo equo e informato, insieme al rispetto degli standard più elevati richiesti per l’elaborazione dei dati biometrici. La società non prevederebbe nemmeno un piano per impedire la conservazione dei dati a tempo indeterminato.
In una dichiarazione di risposta Clearview Ai ha detto che le affermazioni dell’Ico sono errate e che la società sta valutando un ricorso. Clearview “fornisce informazioni pubblicamente disponibili da internet alle forze dell’ordine”, ha affermato Kelly Hagedorn, un avvocata dell’azienda. La multa comminata dall’Ico è la prima che Clearview Ai deve affrontare e, se rimanesse invariata, ammonterebbe a quasi il 60% dei 38 milioni di dollari di finanziamenti raccolti dagli investitori. All’inizio di quest’anno, un regolatore svedese ha multato l’autorità di polizia del Paese di 250mila euro. Il Canada a febbraio ha vietato l’uso del software dell’azienda, che nel Regno Unito è già stato usato da diverse agenzie governative.
Source link
www.wired.it
2021-11-30 13:00:00