Abbiamo due possibilità di agire sul cambiamento climatico. La prima è quella di agire sugli effetti e l’altra, invece, quella di agire sulle cause, in una sola parola azzerare le emissioni climalteranti. Cosa che andrebbe fatta nel più breve tempo possibile, secondo i principali capi di Stato e leader di governo che sono intervenuti alla conferenza sul clima di Glasgow, Cop26, organizzata dalle Nazioni Unite a cui partecipano quasi 200 paesi del mondo.
I numeri sono allarmanti: a livello pianeta, noi oggi immettiamo in atmosfera circa 37 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno e 14 di altri gas clima-alteranti. L’Italia contribuisce con 428 milioni di tonnellate di CO2 di cui 100 milioni nella climatizzazione, altrettanti nella mobilità e il resto nei settori industriali. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’obiettivo che ci siamo dati è quello di arrivare, nel 2050, ad una situazione di neutralità climatica (capacità di riassorbire tutto ciò che immettiamo nell’atmosfera).
A questo punto, saranno strategici gli investimenti che l’Italia riuscirà a mettere a terra, anche attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza, in innovazione tecnologica. “Questo è il momento di agire: in ambiente, energia e digitale, i tre settori di cui ci occupiamo, noi abbiamo investito proprio per trovare delle soluzioni che vanno nella direzione di ridurre la spesa e la decarbonizzazione”, premette Riccardo Bani, ideatore e ceo di Venos. “Se c’è una cosa che contesto della comunicazione collegata alla sostenibilità è che spesso si danno, giustamente, dei messaggi allarmisti per scuotere le coscienze dei cittadini ma non si fa passare il messaggio che qualcosa è ancora possibile farlo per mettere in sicurezza il pianeta”, aggiunge Bani.
Secondo lei abbiamo ancora tempo per salvarlo? “Io sono ottimista per natura, le tecnologie e la voglia di investire da parte delle imprese non mancano. Sono quindi convinto che si possa ancora intervenire per perseguire i nostri obiettivi perché abbiamo le soluzioni tecnologiche per poterlo fare. Ovviamente dobbiamo decidere in maniera comunitaria e collettiva di andare in questa direzione, a partire dal comportamento dei singoli fino a segnali a livello politico-governativo. Il tempo non è tanto: iniziamo a correre“, risponde Bani.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2021-11-18 02:57:55 ,
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