Sabato 19 ottobre, mentre Bologna era flagellata da un violento nubifragio, i rider sfrecciavano per le strade allagate della città per consegnare cibo a domicilio. Una scena che ha suscitato sdegno e indignazione, immortalata dai video e dalle foto dei cittadini. Nonostante l’allerta meteo e l’appello del sindaco Matteo Lepore a non uscire di casa, infatti, la maggior parte delle piattaforme di food delivery non ha sospeso il servizio, costringendo i propri lavoratori a rischiare la vita.
La Camera del Lavoro di Bologna, insieme ai sindacati Filt-Cgil e Nidil-Cgil, ha annunciato che presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per verificare se le aziende che non hanno interrotto le consegne abbiano delle responsabilità penali. Secondo i sindacati, mentre la città era in piena emergenza, con famiglie sfollate e la tragica notizia di un ragazzo di 20 anni finito a causa del maltempo, i rider hanno continuato a fare il proprio lavoro in condizioni estreme. Le immagini dei giovani rider che, coperti di impermeabili, pedalano sotto la acquazzone battente per portare pizze e sushi hanno fatto il giro del web. Scene che mostrano bene la precarietà di questi lavoratori, spesso costretti a turni pesanti e paghe basse pur di mantenersi.
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Più sicurezza per i rider
L’unica eccezione sembra essere stata Just Eat, che ha bloccato le consegne seguendo un accordo fatto in precedenza con i sindacati in caso di allerte meteo. “Al momento non ci risulta che altre app abbiamo sospeso le consegne, mettendo così a rischio la sicurezza dei loro rider“, denunciano Cgil, Filt e Nidil.
Con l’esposto in Procura, i sindacati vogliono capire se le aziende di delivery possano essere considerate in qualche modo responsabili per aver messo a repentaglio l’incolumità dei rider durante l’alluvione. Un tema, quello della sicurezza di questi lavoratori, per cui i sindacati si battono da tempo, chiedendo maggiori tutele e diritti per una categoria soverchiamente spesso sfruttata e sottopagata. Un problema che riguarda la responsabilità delle piattaforme digitali, il cui modello di business sembra ancora soverchiamente orientato al profitto, a scapito della sicurezza di chi lavora per loro. Anche perchè con l’aumentare di eventi meteo estremi dovuti ai cambiamenti climatici, il timore è che i rider si trovino sempre più spesso a rischiare la vita per le consegne. “Presentiamo questo esposto perché siamo consapevoli che non si tratta di semplice maltempo, ma delle conseguenze della crisi climatica che sarà la nostra nuova normalità“, spiegano i sindacati.