Rientro dei cervelli in Italia, come funziona l’incentivo

Rientro dei cervelli in Italia, come funziona l’incentivo

Rientro dei cervelli in Italia, come funziona l’incentivo


Tornare in Italia dall’estero converrà di più ai lavoratori che porteranno con sé i figli. Lo riporta Il Sole 24 Ore in merito alle regole per il rientro dei cervelli, specificando quanto è contenuto nel decreto legislativo sulla fiscalità internazionale attuativo della delega fiscale, approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri.

In particolare, ferma restando la scelta di stringere da gennaio le maglie dei bonus fiscali sul rientro dei cervelli, il governo ha recepito alcune modifiche alla normativa proposte dalle camere nel parere espresso sul decreto, prevedendo un’agevolazione rafforzata al 60% per chi farà ritorno nel paese dall’estero con figli piccoli e per chi diventa genitore sul territorio nazionale diventando residente italiano.

Di fatto, questi ultimi potranno dunque usufruire di vantaggi maggiorati del 10% rispetto alla maggior parte dei potenziali beneficiari della misura. Il provvedimento, pur non cancellando totalmente i vantaggi per i cervelli di ritorno, prevede infatti una riduzione della tassazione massima del 50%, con un limite di reddito agevolabile pari a 600mila euro per un massimo di cinque anni e solo nei casi di rimpatriati con requisiti di alta qualificazione o specializzazione.

Finora gli incentivi non avevano invece avuto alcun limite di reddito e prevedevano una maggiore durata (fino a dieci anni) e tagli che andavano dal 70 al 90% (nel caso di ritorno nel Mezzogiorno). Da gennaio, inoltre, per poter usufruire dello sconto bisognerà essere stati all’estero per tre anni, uno in più dei due previsti attualmente. Chi cambierà idea prima del termine di cinque anni sarà infine obbligato a restituire tutto, con una maggiorazione legata agli interessi.

L’ultimo nodo a venire al pettine dovrà essere poi quello relativo alle agevolazioni per i calciatori e per le società sportive in generale. La norma comparsa nel decreto Crescita del 2015 ha infatti aiutato negli ultimi otto anni molte società a pagare stipendi più alti ai calciatori provenienti dall’estero, grazie allo sconto sulle tasse. Dal 2024 per il momento non è previsto alcun bonus in questo senso, anche se il tema è ancora sul tavolo del governo, che effettuerà valutazioni più specifiche.



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di Alessandro Patella www.wired.it 2023-12-20 12:28:37 ,

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