Perchè questo articolo potrebbe interessarti? La campagna elettorale conclusasi col voto del 25 settembre è stata una delle più brevi della storia del Paese. Ma non per questo i partiti hanno raccolto meno fondi. Tra i finanziatori di soggetti politici e fondazioni ci sono tanti privati, ma anche molti politici. Ecco i leader di partito che hanno fatto più donazioni, attestato da un documento della Camera.
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Guardando le donazioni ai partiti viene da parafrasare il proverbio. La Camera ha pubblicato l’elenco delle erogazioni versate a favore di partiti e movimenti politici dal 1 gennaio 2022. Nel documento sul sito della Camera, tra privati e aziende che hanno effettuato versamenti superiori a 500 euro, risultano anche tanti leader politici. Letta e Conte, Salvini e Meloni, e anche i figli di Berlusconi. Ecco chi ha fatto le donazioni più importanti al proprio gruppo politico.
Tempistiche e importi non casuali
Da un rapido sguardo al documento emerge un dato significativo. Quello delle date dei versamenti. Non c’è partito che non conosca una crescita significativa degli importi ricevuti tra luglio e agosto. Segno che la campagna elettorale – iniziata con la sfiducia a Draghi il 20 luglio – è stata breve, ma molto partecipata. Anche in termini economici.
Come alle urne, così nei finanziamenti il centrodestra stravince. Tra la fine di luglio e agosto, Fratelli d’Italia ha ricevuto più di 2 milioni di euro; superata solo dai 2 milioni e 800 mila euro della Lega; e Forza Italia circa 1,7 milioni di euro.
Insieme col tesoretto di Noi moderati, si arriva a oltre 6 milioni di donazioni. Una montagna rispetto a quelle ricevute dal centrosinistra. Il Partito democratico si ferma a 1 milione e 200 mila euro; mentre Renzi e Calenda hanno raccolto oltre 1 milione e 400 mila euro. Il piccolo Impegno civico di Luigi Di Maio in un mese ha tirato su circa 300 mila euro di donazioni; mentre il Movimento 5 stelle solo 720 mila euro di donazioni, ma riporta i dati solo fino a luglio.
Le donazioni dei leader
Tra i donatori più generosi ci sono proprio gli esponenti dei partiti. Deputati, capigruppo e soprattutto leader hanno messo mano al portafogli. Alcuni per scelta, altri per statuto. Come nel caso del Movimento 5 stelle. Per policy il partito di Grillo non riceve finanziamenti da privati, ma si finanzia da statuto coi rimborsi dei parlamentari, consiglieri e un comitato elettorale istituito ad hoc. Non essendo in parlamento però, il capo-politico Giuseppe Conte non ha fatto nessuna donazione al Movimento.
Tutt’altro caso quello di Enrico Letta. Il segretario dimissionario del Pd, nonostante sia rientrato in Parlamento solo l’anno scorso, vincendo le suppletive, è stato il leader più generoso. Ha donato oltre 20mila euro in appena due mesi al partito che lo ha richiamato e ora sta per abbandonarlo di nuovo.
Più doni meno ricevi
Più prendi e meno ricevi. La parabola del segretario prodigo Letta, sembra valere per gli alleati.
Così la munifica Emma Bonino non entra in parlamento, nonostante abbia versato a +Europa oltre 25mila euro nel 2022. Avranno invece uno scranno Fratoianni – di fatto l’unico donatore di Sinistra Italiana con nove tranche da 3500 euro ogni mese per un totale di 28mila euro – al pari di Bonelli che ai suoi Verdi ha donato solo 100 euro.
Se il cartello Azione-Italia Viva è stato ben foraggiato, non è certo merito dei propri leader politici.
Il segretario di Azione Carlo Calenda non ha versato alcun obolo al partito nel 2022. Matteo Renzi ha invece donato a Italia viva 5 mila euro ad aprile e 3.500 a luglio, per un totale di 8.500 euro.
Il derby Salvini vs Meloni per le donazioni
Il centrodestra ha trionfato sia alle urne che nella partita delle donazioni ricevute. A gonfiare le cifre hanno decisamente contribuito i versamenti dei candidati nei collegi cosiddetti “blindati”. In cambio di un posto sicuro in parlamento Fratelli d’Italia ha chiesto 30 mila euro. Così la leader e prossima premier Giorgia Meloni ha potuto versare mille euro al mese da inizio anno. Salirà al Colle avendo speso solo 12 mila euro nel 2022 e duemila in campagna elettorale.
La Lega chiedeva un pochino meno ai suoi candidati sicuri: 20 mila euro per collegi in alcuni casi rivelatisi non blindati. Anche Matteo Salvini, come Meloni, non ha modificato la donazione mensile che regolarmente versa al Carroccio. Tremila euro al mese, per un totale di 27mila nel 2022 e 6mila in campagna elettorale.
Le donazioni dei Berlusconi
Il singolo leader sembra potere poco, a meno che non si tratti di Silvio Berlusconi. Il Cavaliere non compare nell’elenco del documento alla Camera. Ma ci sono i suoi figli. Ognuno dei cinque rampolli di abitazione Berlusconi – Pier Silvio, Marina, Barbara, Luigi ed Eleonora – ha donato 100 mila euro. Lo stesso importo – in due tranche – di Fininvest. Alle donazioni ha partecipato anche il fido Adriano Galliani, con 93mila euro.
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Stefano Marrone , 2022-10-12 16:30:46 ,