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Cento milioni di scontro da
parte della Regione Campania per la riqualificazione, il
restauro e la rifunzionalizzazione dell’Ospedale degli
Incurabili nel centro di Napoli, alle spalle di via Foria. E’ il
programma presentato oggi da Ciro Verdoliva, direttore dell’Asl
Napoli 1. Accanto a sé il governatore campano Vincenzo De Luca
che ha sbloccato i fondi per riportare in vita un ospedale
antico di Napoli, evacuato dopo essere stato dichiarato
pericolante nell’aprile del 2019. Ora partono i bandi per essere
ristrutturato e riaperto.
“Oggi torna alla memoria – ha detto Verdoliva – quello che
accadde al complesso ospedaliero Santa Maria del Popolo degli
Incurabili il 9 aprile 2019 quando l’intero complesso è stato
dichiarato luogo da evacuare velocemente e la procedura fu
eseguita in una giornata dalle 11 alle 21. Parliamo di un
ospedale vivo per 500 anni nel centro di Napoli e su cui ora
parte la gara per gli interventi di riqualificazione per creare
una nuova struttura socio-sanitaria a valenza territoriale ma
anche una struttura culturale e museale in luoghi storici. La
gara parte ufficialmente oggi con i bandi per presentare offerte
fino al 13 gennaio 2025. Abbiamo finanziamenti per 100 milioni:
83 dal Fondo di sviluppo e coesione, 17 dall’accordo
sull’edilizia sanitaria”.
L’Asl ha previsto che i lavori dureranno 36 mesi. Duplice
l’obiettivo: una nuova struttura socio-sanitaria e un’ampia
struttura museale e culturale oltre che il recupero delle
esistenti unità abitative e delle aree esterne. L’Asl Napoli1
ha individuato nove aspetti su cui intervenire: l’ex convento di
Santa Maria delle Grazie; l’area danneggiata in parte dai
bombardamenti del 1943 e in parte dal terremoto del 1980; lo
spazio verde del giardino; il corpo principale con l’accesso
dallo scalone monumentale; l’ex istituto di Anatomia patologica;
la chiesa di Santa Maria Succurre Miseris e l’Oratorio dei
Bianchi della Giustizia; la Farmacia; la chiesa di Santa Maria
del Popolo comprendente la cappella Montalto; due edifici per
abitazioni a servizio dell’ospedale.
“Il complesso di Santa Maria del Popolo degli Incurabili -
sottolinea Verdoliva – fin dalla sua fondazione, è stato
deputato ad essere luogo di ricovero, diagnosi e cura e vogliamo
preservare la naturale vocazione dell’edificio conservandone
anche la destinazione sanitaria. Nel XVI secolo l’Ospedale
Incurabili accoglieva le persone che non avevano la possibilità
di ricevere cure adeguate. A distanza di cinque secoli il
complesso degli Incurabili recupera la sua vocazione, ma con una
chiave attuale. Accoglierà quei pazienti, che per mancanza di
strutture alternative, sono oggi assistiti in ospedale o in
altri setting assistenziali, utilizzando una superficie di circa
12.900 mq, il 60% della superficie complessiva”.
Ci sarà quindi un truppe multidisciplinare per diagnosi,
cura e riabilitazione destinato ad accogliere pazienti in
dimissione dalle strutture nosocomiali o provenienti dal
domicilio, “bisognevoli – ha spiegato Verdoliva – di assistenza
in un setting differente da quello ospedaliero con l’obiettivo
che gli ospedali siano alleggeriti da un gran numero di ricoveri
e che molti pazienti possano continuare a trovare le cure
necessarie”. Sarà anche luogo di accoglienza dei pazienti con
Alzheimer e demenze. Saranno allestiti 12 posti letto di
riabilitazione cardiologica, 12 di riabilitazione neurologica,
12 di riabilitazione fisica e motoria, 20 posti letto di
lungodegenza post acuzie e 15 posti letto di ospedale di
comunità.
Ci saranno infine i lavori per la naturale vocazione
dell’Ospedale degli Incurabili di area museale, utilizzando una
superficie di circa 9.600 mq (il 40% del totale) con percorsi e
spazi espositivi con laboratori museali, biblioteca con sale
studio e di consultazione, sale per convegni e per concerti,
sale multimediali, officine per il restauro delle opere d’arte e
il restauro di farmacie importanti. Ci saranno interventi anche
sul parco terapeutico nel chiostro di Santa Maria delle Grazie e
nell’Orto medico dove è presente un albero ultrasecolare di
Canforo. Il progetto prevede anche residenze con ingresso da
vico Consolazione.
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