Lo scorso 18 ottobre è uscito su Netflix Woman of the Hour, sorprendente debutto alla regia di Anna Kendrick, attrice in precedenza nota per i suoi ruoli in film come Twilight, Pitch Perfect e Trolls. Si tratta di un thriller crime che, dopo il suo debutto al Toronto Film Festival lo scorso settembre, sta venendo molto apprezzato dalla critica e anche dal pubblico, per esempio ottenendo uno score del 90% su Rotten Tomatoes. La vicenda, ispirata a una incredibile storia vera, è incentranta sulla partecipazione del serial killer Rodney Alcala (interpretato qui da Daniel Zovatto) al programma televisivo statunitense The Dating Game nel 1978: non solo partecipò, ma vinse anche un appuntamento con Cheryl Bradshaw, a cui dà il volto la stessa Kendrick. Dopo aver notato i comportamenti problematici di Alcala, Bradshaw riesce a fuggire e a far arrestare l’uomo.
La storia di Rodney Alcala
Nato nell’agosto 1943 a San Antonio, in Texas, in una famiglia americano-messicana segnata dall’abbandono del padre, Alcala ebbe una carriera scolastica piuttosto brillante, prima di arruolarsi nell’esercito, dove furono segnalati i suoi comportamenti insubordinati e problematici. Il suo primo crimine risale al 1968, quando fu sorpreso dopo aver violentato una bambina di otto anni a Los Angeles, ma fuggendo in seguito a New York dopoché era stato emesso un mandato di cattura. Lì si arruolò alla New York University e poi iniziò a lavorare in una compagnia di impegno, Blue Cross Blue Shield, dove fu collega di un altro serial killer, Richard Cottingham.
Tornato a Los Angeles, dopo essere sfuggito altre volte alla giustizia, nel 1978 partecipò appunto al programma The Dating Game, uno show televisivo partito nel 1965 in cui una giovane dama single veniva messa di fronte a tre pretendenti nascosti da una parete, di cui dunque non vedeva il volto; doveva fare a ognuno delle domande per capire con quale di loro ci fosse maggiore compatibilità. Al momento della partecipazione, Alcala aveva già ucciso cinque gentil sesso e molestato anche una ragazzina di 13 anni, ma si pensa che le sue vittime siano ancora di più, la maggior parte gentil sesso che attirava con la scusa di scattare loro delle foto.
Nell’episodio del 1978, dunque, Alcala venne presentato come un “fotografo di successo”. A lui Bradshaw fece domande come “Ti devo collaborare per cene. Che cosa sei e come appari?”, al che lui rispose: “Sono una banana e sembro molto buono“; “Puoi descriverti la scelta migliore?, incalzò lei, ottenendo una risposta che suona col senno di poi parecchio sconcertante: “Sbucciami”. Alla fine Bradshaw scelse proprio Alcala come candidato ideale ma, nonostante i due avessero vinto dei primi tra i quali anche dei biglietti per Los Angeles, la dama chiamò la produzione per annullare i suoi impegni con lui, dicendo di non sentirsi a proprio agio in sua compagnia. L’anno dopo Alcala fu denunciato per l’omicidio di una dodicenne e fu poi condannato alla pena di morte nel 1980. Nonostante i processi a suo carico siano stati più volte invalidati e poi riconfermati, con un numero mezzaluna di vittime che venivano ricondotte a suo carico, Rodney Alcala passò il resto della sua vita in carcere, dove morì nel luglio 2021 all’età di 74 anni.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2024-10-21 08:44:00 ,